musiciste partenopee
La storia delle più famose musiciste e cantanti partenopee

La storia delle più famose musiciste e cantanti partenopee

Dai nobili del Barocco fino al palco di Sanremo, le musiciste e cantanti partenopee hanno tracciato un lungo percorso. Oggi esploreremo il cammino di alcune tra le più celebri donne di Napoli: cantanti, compositrici, interpreti, attrici ed… amanti! Sia che siate appassionati di musica, oppure di cultura italiana, vi invitiamo a scoprire la storia delle più celebri musiciste e cantanti partenopee 👇💙


Le musiciste e cantanti partenopee:
la famosa “Sirena di Posillipo”

Nonostante ci siano state molte donne musiciste nell’antichità, inizieremo il nostro percorso dal Barocco. Durante questo periodo, dal 1600 al 1750 circa, la musica diventa sempre più importante nella cultura europea e il suo apprendimento e la sua esecuzione sono considerati segni di elevato status sociale. In questo periodo, solo pochissime donne appartenenti a famiglie aristocratiche erano musiciste esperte e compositrici di talento.

Tra le più importanti e riconosciute cantanti e compositrici napoletane del Barocco non può che essere citata Adriana Basile. Nata a Napoli intorno al 1580, fu una celebre cantante e musicista napoletana nel periodo barocco. L’eccezionale bellezza e il talento nel canto le valsero un’ampia fama e l’attenzione di importanti mecenati, nobili, e artisti dell’epoca. Tra cui il Duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga, e il Granduca di Firenze, Cosimo II de’ Medici.

Adriana Basile cantante partenopea

Adriana Basile – 1580-1642 ca.

Quest’ultimo fu talmente entusiasta di lei e, a tal proposito, le regalò una collana composta da quattro file di perle e un gioiello del valore complessivo di trecento scudi d’oro. Per capire meglio il valore di questo regalo, oggi giorno trecento scudi d’oro valgono circa 27.900€! (Senza tener conto all’inflazione)

Adriana venne conosciuta come “La sirena di Posillipo” e nell’arco della sua carriera tra il 1610 e il 1640 viaggiò presso le corti di diverse città italiane tra cui Firenze, Roma e Venezia. Rientrò a Napoli verso la fine della sua carriera, dove morì nel 1642 circa.

Purtroppo, non è rimasta traccia della musica di Basile, ma si sa che improvvisò su poesie, anche in una gara con Giulio Caccini nel novembre 1623.

Molte informazioni riguardanti la sua vita ed infanzia sono scarse e provengono principalmente dalle descrizioni di suo fratello, Giambattista Basile, anch’esso un “creativo”, famoso per aver scritto la raccolta di fiabe napoletane “Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille”.

All’interno della raccolta vi è la storia de “La Gatta Cenerentola”, una delle prime versioni occidentali del classico Disney.

Giambattista Basile

Giambattista Basile – Fratello di Adriana Basile

Le musiciste e cantanti partenopee del Classicismo:
“La Spiletta” e l’amante di Haydn

Nel Settecento, il ruolo delle donne nella musica in Europa era in gran parte limitato dalle norme e dalle aspettative della società dell’epoca. Nondimeno, esistevano ancora eccezioni degne di nota e tendenze in evoluzione. 

Alcune donne, composero musica, spesso utilizzando pseudonimi maschili per essere riconosciute. Principalmente, le donne eccellevano come cantanti d’opera, talvolta, raggiungendo la fama di dive. 

Tra queste donne riuscirono ad affermarsi alcune cantanti donne di Napoli, tra cui Nicolina Giordani e Luigia Polzelli. Entrambe le cantanti ebbero la fortuna di girare nei teatri più grandi d’Europa, con tappe in Olanda, Francia, Germania e Regno Unito.
Ad ogni modo, il successo delle due cantanti derivò da due percorsi molto diversi.

Nicolina Giordani (ca. 1740 – 1775?), era figlia di Antonia e Giuseppe Giordani, librettista e compositore, e sorella di Francesco e Marina, entrambi cantanti, e di Tommaso, compositore e strumentista.

Royal Opera House

Royal Opera House – dove si esibì Nicolina Giordani

Una famiglia girovaga che partecipò in molte produzioni teatrali europee dell’epoca. Furono molto attivi tra il 1753 e il 1773, e successivamente, Nicolina si stabilì per diverso tempo a Londra, dove si esibì in diverse “Burlette” (una burletta era l’intermezzo comico tra gli atti di un’opera seria) presso la rinomata Royal Opera House.

Divenne famosa con il suo nome d’arte dopo una popolare interpretazione del personaggio “La Spiletta” de “Gli Amanti Gelosi” di Gioacchino Cocchi. Fu descritta “con la massima padronanza dell’orecchio, la più forte espressione del viso, gli occhi più ammalianti, la più grande vivacità e varietà di gesti” da un noto critico dei tempi.

Sfortunatamente, non si hanno foto o ritratti di Nicolina, probabilmente oscurata dai successi del padre e del fratello Tommaso.

Tommaso Giordani (1730 – 1806 ca) – sorella di Nicolina Giordani

Al contrario, Luigia Polzelli, ebbe un percorso un po’ diverso. Nacque nel 1760 circa, e fu un mezzosoprano italiano che cantò alla corte dei principi Esterházy, in Ungheria, alla fine del XVIII secolo. La Polzelli, a differenza di Nicolina Giordani, fu riconosciuta per la sua “mancanza di talento ed abilità nel canto”, ma questo non la fermò nell’ottenere la sua fama.

Nonostante la sua carriera da cantante non riscosse un enorme successo, Polzelli divenne l’amante del famoso compositore austriaco Joseph Haydn, che pare l’abbia incontrata a Londra, e in alcuni suoi diari la descrisse come “la donna più elegante che abbia mai conosciuto”.

Luigia Polzelli - cantante napoletana 1800

Luigia Polzelli (1760 – 1840 ca)

La Polzelli, ebbe un’importante influenza sulle composizioni e la vita di Haydn, per un motivo piuttosto negativo: nonostante i frequenti insegnamenti di Haydn, ebbe spesso problemi con le parti vocali più difficili.

Joseph Haydn

Joseph Haydn (1732-1809)

Haydn si ritrovò così con le mani legate, e dovette riscrivere molte melodie per l’estensione di canto limitata di Luigia. Tuttavia, sembra che l’orecchio di Haydn avesse la meglio, poiché le assegnò solamente due volte un ruolo nelle sue opere.

La svolta del Romanticismo:
le cantanti d’opera e il conservatorio 

Con l’avvento del XIX secolo iniziò a cambiare drasticamente la scena musicale europea.
I compositori cercarono di esprimere emozioni profonde e individualismo nella loro musica, e di conseguenza, allontanandosi dalle rigide regole dell’epoca classica.

L’Italia divenne il centro di innovazione operistica dove Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti e Gioachino Rossini produssero numerose opere famose.

In molte di queste opere, iniziarono a trovare sempre più spazio cantanti donne ma soprattutto i conservatori iniziarono ad aprire loro le porte, come per esempio il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli ed il Conservatorio Giambattista Martini di Bologna.

Ad ogni modo, le iscrizioni all’inizio del secolo da parte delle donne furono, purtroppo, rare.
La maggior parte delle musiciste dell’epoca continuarono ad istruirsi grazie agli insegnamenti tramandati in famiglia, per paura di essere discriminate dalla società patriarcale dei tempi.

Tra le cantanti di opera lirica napoletane spiccarono Ester Mombelli, Rosina Penco, ed Emma Carelli. Tutte e tre le cantanti ebbero carriere di successo, interpretando opere di Rossini, Verdi e Donizetti. 

 

Quest’ultima, Emma Carelli, ebbe l’opportunità di formarsi al Conservatorio di San Pietro a Majella, sotto guida del padre. La sua voce fu considerata tra le più maestose della sua epoca, e la fortuna fu dalla sua parte. Nel 1906, la cantante partenopea riuscì a catturare una rarissima registrazione di Vissi d’arte, tratta dal secondo atto della famosa opera lirica “Tosca” (Puccini, Giacosa, Illica)

VISSI D'ARTE dall'Opera "TOSCA" - Edizioni Musicali Allemanda e Master Symphony

Il riscatto delle musiciste napoletane: compositrici e “sciantose”

Tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900 inizieranno a prendere sempre più piede le figure femminili nella musica partenopea. 

Il mondo stava cambiando, particolarmente il mondo delle musiciste in Europa. Non più relegate al ruolo di cantanti o musiciste nelle opere liriche, molte musiciste partenopee iniziarono, a tutti gli effetti, a dirigere le orchestre e a comporre anche le loro opere.
 
Nel 1906, Emilia Gubitosi fu la prima donna italiana che si laureò, con il massimo dei voti e la lode, in composizione presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. In quell’epoca era precluso alle donne portare a compimento quel tipo di studi accademici, per cui fu necessario chiedere un permesso speciale al Ministro. 

Scrisse composizioni prevalentemente per orchestre; tuttavia, si dedicò anche alla composizione di musica da camera e canzoni, come per esempio Concerto per pianoforte e archi in sol maggiore  (1917).

Emilia Gubitosi - Cantante Partenopea

Emilia Gubitosi – Prima laureata in composizione

Allo stesso tempo, iniziò a svilupparsi una nuova forma d’arte e d’intrattenimento come il teatro di varietà ed i caffè concerto.

Fu proprio in questo genere di arte che si affermò la cantante e sciantosa napoletana Gilda Mignonette (Griselda Andreatini).  Nata nel 1886 a Napoli, debuttò giovanissima nei teatri di varietà e café-chantant di Napoli, riscuotendo un moderato successo.

Dopo numerose tourneé, si trasferì in America nel 1924. Visse a New York e divenne una tra le cantanti napoletane più famose degli Stati Uniti d’America.

La maggior parte delle sue interpretazioni erano canzoni sugli emigrati in America, tuttavia, registrò una celebre versione di “Malafemmena” di Totò. Il fato volle che questa fu l’ultima registrazione di Gilda e tutt’oggi, questa versione di questa classica canzone napoletana risulta una rarità tra i collezionisti di musica.

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Le emblematiche cantanti partenopee del dopo guerra

 Tra le più emblematiche cantanti partenopee non si può che citare la carismatica Concetta Barra, attrice e cantante napoletana che iniziò ad esibirsi durante la seconda guerra mondiale. Fu rinominata la “Regina del teatro napoletano” per le sue innumerevoli esibizioni nei teatri di tutta Napoli già in giovane età.

Concetta Barra

Concetta Barra – “La regina del teatro napoletano”

Dopo la nascita del figlio Peppe Barra, famoso per aver formato la Nuova Compagnia di Canto Popolare, si ritirò dalle scene e non fece ritorno fino al 1970.
Ritornò con con un nuovo repertorio basato sulla riscoperta della canzone napoletana antica con una raccolta chiamata  Nascette mmiez’o mare.

Altre celebri cantanti ed attrici napoletane dei tempi furono Pina Lamara, Eva Nora ed Angela Luce. Quest’ultima ha indossato moltissime vesti nella sua vita, destreggiandosi tra teatro, cinema, canto e anche prosa televisiva per la Rai. Ha vinto tantissimi premi tra cui il David di Donatello ed il nastro d’argento. Nel 1975 partecipò al Festival di Sanremo cantando la canzone Ipocrisia di Pino Giordano ed Eduardo Alfieri e vinse il secondo posto!

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Le cantautrici ed interpreti napoletane

Questo lungo percorso fatto di storia, cultura e dedizione ci porta ad oggi. Nonostante molti nomi del passato siano andati perduti, la tecnologia ci viene incontro. Grazie alle piatteforme di streaming di musica, ai social media e ai talent show è possibile conoscere un’infinità di autrici, musiciste e cantanti partenopee. 

La cantautrice napoletana Teresa De Sio e la cantante ed attrice Lina Sastri hanno trasportato nel tempo la musicalità napoletana. Nate a cavallo del miracolo economico italiano degli anni 50 e 60, la loro musica ha fatto parte del panorama musicale italiano degli anni 70 e 80, ispirando molte altre musiciste negli anni a divenire.

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Le cantautrici ed interpreti napoletane di oggi

Negli ultimi anni, non si può che citare Greta Zuccoli. Cantautrice partenopea ispirata dal trip hop anni 90 (Portishead n.d.r) e il brit-folk. Greta ha collaborato con musicisti di calibro internazionale come Damien Rice, partecipando al suo ultimo tour estivo (Luglio 2023). Ha toccato città come Venezia, Roma, Caserta per terminare in Spagna. La sua voce delicata come la seta giunge dritto al cuore. Non è un caso se si è esibita nel 2021 a Sanremo Giovani con la sua canzone “Ogni Cosa Sa di Te”.

Tra le altre musiciste napoletane emergenti spicca il nome di Alessandra Tumolillo, artista poliedrica di forte stampo funky-jazz. La giovane Alessandra, classe 2001 della provincia di Napoli, si è esibita su Rai 2 nella trasmissione Non Stop… Now.  Mentre sui social media è andata virale con la sua cover di “Chesta Sera (Addo Stai)” di Nino D’angelo. Tuttavia, le sue doti come cantautrice sono di altissimo livello. A giugno ha lanciato il suo ultimo singolo “Pic-Nic”, un mix tra funk old school e nu-funk!

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Musiciste e Cantanti Partenopee – il vostro feedback

Eccoci, qui alla fine di questo lungo viaggio. E voi che ne pensate? Ci sono altre artiste, musiciste o cantanti partenopee che avremmo potuto citare? Lasciateci un commento per sapere cosa ne pensate! 👇

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Maximilian Frattura, digital marketer e content writer. Un mix di creatività e passione per le nuove tecnologie. Studia musica dall'età di 13 anni e si appassiona all'arte della scrittura. Testi musicali, blog, giornalismo da tastiera, post-it, liste della spesa, script: creare è nella sua indole. Successivamente alla laurea in Songwriting nel 2017 alla University of East London, inizia il suo percorso nel marketing digitale, affermandosi come content writer nel settore della musica e dell'economia.

6 commenti

    Interessante! Vedi anche il podcast di Gabriella Rinaldi e Alfredo D’Agnese del 2018 “Le 1000 voci di Partenope” voci femminili partenopee dagli anni ‘70 ad oggi. C’è del materiale che ti può interessare e se hai bisogno contattami pure.

    Ciao Gabriella! Ti ringrazio dell’informazioni, ne farò sicuramente tesoro! Grazie mille di aver letto e dell’apprezzamento.

    molto interessante. Ria Rosa , l’antenata delle femministe con dei brani eccezionali, trova sicuramente il suo spazio.

    Ciao Peppe! Grazie del tuo commento sulle più famose musiciste partenopee! Uscirà un altro articolo sulle Musiciste Italiane bandiere del femminismo in Italia! Grazie ancora. Conosci altre artiste importanti che potremmo citare?

    Molto interessante. Grazie
    Vorrei sapere se ci sono tracce delle più antiche canzoni popolari sul scritte che cantate anche recentemente.
    Mi interessa quindi la storia delle canzoni popolari. Grazie

    Ciao Michele, t’interessa quindi la storia delle canzoni popolari napoletane oppure di quelle Italiane?

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