Altro acquisto dettato dalla disperazione del manutentore pignolo che preferirebbe suonare, anziché riparare.
Il pedale Lehle Mono Volume sostituisce quello (classico) del costruttore americano "rotondo" che ho adoperato finora, da anni.
Mi sono stancato di sostituire spago, molla e rocchetto ogni otto o nove mesi, e potenziometro ogni dodici o diciotto mesi, sul famoso pedale americano "rotondo", perché l'operazione è lunga e tediosa, se pretendi un risultato inappuntabile.
Il Lehle Mono Volume l'ho acquistato a scatola chiusa: impossibile provarlo, non c'è un negozio che lo abbia sullo scaffale. Ma del resto, anche volendo muoversi con la massima cautela, ha mai sbagliato un prodotto, Georg Burkhard Lehle? No, di fatto. E perché dovrebbe dunque cominciare proprio con il pedale volume?
La costruzione è analoga a quella degli altri "pedalini" della casa. Solo che qui, a causa della presenza di almeno due parti in movimento, l'effetto finale ricorda più il Maggiolino Volkswagen del 1959 che il festival di Woodstock del 1969.
Anzi, ad essere sinceri: l'insieme è talmente teutonico nello stile da risultare persino esotico, un oggetto che tra vent'anni i nostri figli o nipoti cercheranno di sottrarci, per atteggiarsi a fenomeni in sala prove, vantandosi come i pavoni quando fanno la ruota.
Il funzionamento, nemmeno fosse una sorpresa, è assolutamente impeccabile: silenzio, nessun rumore, nessun soffio, nessun fruscio, nemmeno il rumore meccanico della spago che si avvolge e si svolge su quello stupido rocchetto d'ottone del concorrente più diffuso. Qui c'è un sensore ad effetto Hall che "sente" la vicinanza di un magnete fissato alla base del pedale, che è fissato in sede tramite boccole in teflon.
Non c'è dubbio, persino nei piedini di gomma questo pedale Lehle è costruito senza arrischiare nessuna economia di produzione. Esattamente come tutti gli altri oggetti Lehle, per altro. Il fatto che il costo sia significativo, alla fine, è giusto una conseguenza che sarebbe stupido pensare evitabile: non lo è, né può esserlo.
Però, per chiunque si sia francamente stufato della sensazione di perenne "soluzione temporanea" dei pedali più osannati al mondo, come me, questo pedale è indubbiamente PER SEMPRE, e per sempre SENZA EFFETTI COLLATERALI di sorta.
Ancora una volta, un difetto c'è, anche se a cercarlo serve veramente la lente di ingrandimento: visto che lavora grazie ad un VCA dedicato, perché farlo solo mono? Non poteva essere stereo, maledizione? Anche il nome lo suggerisce!
E probabilmente, il difetto è proprio qui: visto che questo si chiama "MONO Volume", magari uscirà presto uno "STEREO Volume"!