10 consigli per un buon soundcheck

10 consigli per un buon soundcheck

Il soundcheck, per chi non lo sapesse, è la pratica obbligatoria da eseguire prima di ogni concerto. Banalmente, è necessaria per ottenere un buon bilanciamento dei suoni e un mix che suoni bene a seconda della tipologia di stanza/luogo in cui si sta lavorando. Il soundcheck ha due ‘attori’ principali: il FOH (Front of House) Engineer, ossia il fonico e i musicisti, sul palco. I risultati migliori si ottengono quando entrambe le parti coinvolte riescono a collaborare pacificamente e facendo gioco di squadra. Per ottenere il massimo dal tuo prossimo concerto, ti potrebbe tornare utile una veloce consultazione dei 10 punti fondamentali per ottenere un buon soundcheck. La collaborazione è la chiave di tutto!

 


1. I problemi lasciali a casa

Un errore banale e comune è il portare potenziali fonti di problemi (o strumentazione problematica) sul palco. Gli amplificatori vanno sempre tenuti con cura e sotto analisi per evitare di incappare in componentistica difettosa o cavi gracchianti. La regola d’oro, quindi, è controllare accuratamente la propria strumentazione ben prima di arrivare sul palco, per evitare perdite di tempo evitabili sul palco. Il tempo spesso scarseggia, tanto per la band quanto per il fonico, il quale spesso si trova costretto anche a fare tardi per via dei ritardi della band nel presentarsi al soundcheck.

 

2. Il secreto del successo è la puntualità

Di solito il tempo utile per il soundcheck è sempre molto risicato, soprattutto durante festival o show in cui svariate band si esibiscono a rotazione. Non c’è un tempo prestabilito entro il quale si riesce a ottenere un buon mix, poiché tutti i musicisti hanno sound, strumentazione e richieste molto diverse tra loro. Per questi motivi, è super-importante che la band arrivi in orario (se non in anticipo). Tutto il tempo perso per il ritardo è tempo sottratto al soundcheck , e il risultato finale è un sound non all’altezza di ciò che sarebbe potuto essere.

 

3. Ordine e silenzio

Ricordati che talvolta è necessario dedicare del tempo ai singoli strumenti / voci. Quando il fonico sta testando ed equalizzando la batteria, non metterti a suonare e “spippolare”, rompendo le scatole ai presenti. É una perdita di tempo ed è una cosa che fa innervosire. Anche il lamentarsi dei dieci minuti di colpi di cassa per il line check è una cosa poco utile ai fini del quieto vivere: il fonico SA (o dovrebbe sapere) cosa sta facendo e tanto più è perfezionista, tanto migliore sarà il sound finale.

 

 

4. L’uomo alla consolle deve avere ciò che serve

Essere preparati è cruciale tanto per la band quanto per i singoli volumi. Il fonico si aspetta che al soundcheck la band esegua ciò che poi suonerà realmente al concerto: non ha alcun senso tenere “segreti” i pezzi, perché tanto non siete i Metallica. La performance del soundcheck dev’essere per quanto possibile fedele a ciò che verrà eseguito durante il concerto vero e proprio. Il cantante deve cantare il testo, con convinzione e cercando già di includere in fase di check eventuali “improvvisazioni” (in relazione al pezzo inciso/originale). Le sorprese per il fonico si equivalgono in potenziali disastri.

 

5. Mantieni il contatto visivo

Rimanendo in contatto visivo col fonico potrai comunicare con lui anche durante la performance. Con semplici gesti (tipo il dito o la mano verso l’alto, che si traduce in “alza il volume”) e comunicazioni non verbali saprai coordinarti alla perfezione e risolvere i problemi dell’ultimo minuto e gli imprevisti che si presenteranno durante la performance. I fonici esperti sanno interpretare perfettamente i tuoi ‘segnali’, e lo stesso vale per i musicisti seri con esperienza.

 

 6. Evita il feedback, anche se è rock

Suonare live non significa infrangere la barriera del suono e tarare gli amplificatori a 11 ( 🙂 ). Devi saper gestire il tuo sound in modo tale da non essere mai troppo alto di volume al punto da causare feedback nei monitor  e nei microfoni sul palco. Una volta regolati i volumi per evitare ciò, durante il soundcheck, devi stamparti bene in mente la madre di tutte le regole (valida soprattutto per i chitarristi): quello è il tuo volume e una volta finito il soundcheck NON TI DEVI AZZARDARE A TIRARE SU IL VOLUME!

Il tuo pubblico ha un udito che vuole preservare e se vuoi che i tuoi fan tornino a sentirti, non danneggiargli le orecchie.

 

 

7. Dai istruzioni chiare e semplici

É senz’altro buona abitudine dare al fonico una lista di istruzioni che va dalla scaletta alla tipologia di sound desiderato, i vari ‘effetti’ da applicare in determinate parti della canzone, delle sequenze pre-registrate da far partire prima/dopo/durante il pezzo e molto altro. Ti sarà grato ma solo se non dovrà mettersi a studiare i tuoi papiri! Cerca di essere chiaro e conciso e vai dritto al punto. Nessuno ha voglia di leggere un paragrafo in cui spieghi, dilungandoti un po’ troppo, in che momento azionare il fumo o il delay. Il fonico cercherà di fare quanto nelle sue possibilità e a seconda di quanto ha compreso i tuoi bisogni, quindi rendigli il lavoro facile.

 

8. Il soundcheck non è una sessione di prove

Se hai il bisogno impellente di provare ancora una volta un pezzo perché quel passaggio dell’inciso non ti esce come vuoi, cerca di non farlo durante le prove. Piuttosto strimpella nel backstage a chitarra spenta, se vuoi. Il soundcheck serve a bilanciare volumi, frequenze e suoni e ottenere un buon risultato. Eseguire una canzone intera non serve.

 

9. Essere amichevoli prima di tutto

Il modo in cui ti approcci è importantissimo. Il fonico è una persona, non una macchina: se fai troppo lo spocchioso, sappi che saprà come vendicarsi. Rivolgiti a lui con cortesia e professionalità e cerca di non fare troppo la primadonna. L’ego non ha spazio nel mondo dei professionisti e non sei migliore degli altri solo perché sei la star della band. Presentati e cerca di essere amichevole. Se il fonico non dovesse fare altrettanto e comportarsi male… beh, almeno tu la tua parte l’hai fatta.

 

 

10. Fermati e vada come vada

Anche quando tutto è perfettamente impostato, ti verrà da chiederti se puoi ancora modificare il sound, cambiare quell’impostazione o girare quel potenziometro. STOP. Quel che è fatto è fatto e lo strafare porta a risultati peggiori rispetto al punto di partenza. Goditi lo show!

 


Hai dei consigli da dare? Quali sono state le tue esperienze più positive, negative o esilaranti in ambito soundcheck? Lasciaci un commento ?

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

2 commenti

    Ottimo……un articolo chiaro e assolutamente veritiero….

    Come sempre…

    Un saluto
    Daniele

    > Grazie per il commento Daniele 🙂

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