
Che eccitazione: la tua band ha appena ottenuto un ingaggio per suonare in un locale di livello e pensa un po’, service e fonico sono inclusi! Questo si traduce in meno stress e di potersi preoccuparsi solo di una cosa: suonare. Detto questo, il fonico può essere l’artefice del successo della tua performance, permettendoti di avere dei suoni splendidi, o rovinare la festa a tutti. E non sempre è colpa sua: le band sono veramente difficili da “addomesticare” per chi sta dietro alla consolle 😉
Oltre ad essere dipendenti dal caffè, adorare sistemi rack modulari e un ossessione per la coda di cavallo, i fonici sono persone come tutte le altre e bisogna saperle prendere. Se seguirai questi 10 consigli stai pur certo che la serata andrà avanti senza intoppi.
- Per una questione di rispetto cerca di assemblare e montare l’attrezzatura entro l’orario stabilito, se non in anticipo. Il fonico non ha voglia di aspettare 20 minuti in piedi dietro alla consolle mentre tu ancora srotoli i cavi perché stavi perdendo tempo.
- Il “grumpy soundguy” è un meme che, per quanto esilarante, non deve farti partire prevenuto nei confronti dei fonici. Come già detto il fonico è una persona in carne ed ossa esattamente come te, che apprezza di buon grado la cordialità e l’educazione che, se debitamente mostrata, li incentiverà sicuramente a farti avere un buon mix sul palco. Presentarsi al fonico e scambiare quattro chiacchiere può sembrare ridondante e “ovvio”, ma è sempre bene ricordarlo.
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- Sempre per quanto detto a proposito dell’educazione ricordati di ringraziarlo durante il tuo discorso introduttivo e quando ti rivolgi a lui durante il soundcheck, chiamalo per nome e non appellandolo con “hey, tu alla consolle”.
- Il tuo manager o la tua label probabilmente hanno già inoltrato il rider tecnico e le richieste specifiche tanto al gestore del locale quanto al fonico. É comunque buona abitudine ricontrollare in sede se tutto ciò di cui hai bisogno è presente e soprattutto se tutto ciò che richiedi ti serve davvero o è ritenuto superfluo. Tanto più il fonico avrà il lavoro semplificato, quanto meglio lo saprà gestire ottenendo ottimi risultati.
- Il soundcheck non è una sessione in sala prove. Non perderti dietro a fesserie, scegli le due canzoni da eseguire per bilanciare i volumi e fai un rapido check di ogni elemento per partire in quarta all’inizio del concerto. Se hai richieste particolari o devi provare qualche suono in più chiedi prima il permesso al fonico e sii collaborativo: nessuno vuole aspettare i tuoi 3 minuti di shred non-sense per bilanciare i volumi della band.
- Al soundcheck è buona abitudine provare la prima canzone con cui aprirai il concerto (opener) in modo da permettere al fonico di sapere esattamente cosa aspettarsi. Se utilizzi un intro su backing track prova anche quello in modo da bilanciare bene i volumi.
- Anche se il fonico probabilmente non conosce le tue canzoni, allungagli una copia della scaletta del concerto. Qualche appunto scritto a fianco di ogni canzone (“nell’assolo vorrei l’effetto X”, “a circa 2 minuti c’è una parte Y che dovrebbe essere Z”) aiuterà molto il fonico a realizzare il tuo concetto di “perfetta esecuzione”.
- Cerca di mantenere un contatto visivo col fonico. Queste persone sono maestre nell’arte della comunicazione non verbale e, a seconda del tipo di cenno che farai, capiranno al volo il problema. Un cenno con le mani dopo essersi girati verso la fonte di amplificazione è universalmente riconosciuto come “non riesco a sentirmi bene”.
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- A concerto finito sii gentile e offriti per dare una mano a sistemare cavi, aste e quant’altro per semplificare il lavoro del fonico. Anche lui vorrebbe bersi un drink dopo aver lavorato e godersi il resto della serata. Il mondo è piccolo e se nel settore si parlerà bene di te e della tua band per via della tua attitudine “easy” e collaborativa, avrai molte più possibilità di ottenere altri ingaggi.
- A fine concerto è tempo di salutarsi. Ringrazia il fonico, cerca di tenerti in contatto con lui e confrontati sulla resa sonora, sugli arrangiamenti e sul concerto in generale. I consigli di chi ha sentito decine e decine di band è prezioso e ti permetterà anche di migliorare lo show a livello sonoro con qualche preziosissimo consiglio.
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E voi? Quali sono le vostre esperienze con i fonici ?
E per i fonici in ascolto: quali sono le cose che più apprezzate e quelle che assolutamente non tollerate?
16 commenti
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Toni risponde:
Bravo. Ottimi consigli. Chi non è invasato da una sindrome da primadonna è naturale comportarsi da persona educata e collaborativa.
Simon risponde:
> Collaborazione, rispetto e maturità prima di tutto, ovviamente.
G risponde:
Buoni consigli….ma io farei una premessa. Il fonico non ha in dotazione un Miracolaiser perciò….niente miracoli con i suoni. Se sono brutti in partenza, chiaramente mi riferisco principalmente al settore live,una volta amplificati, lo saranno a volume più alto. Anche il miglior chirurgo estetico dalla figlia di Fantozzi non crea una fotomodella. Ciao a tutti
Simon risponde:
> Commento azzeccato! Eppure anche Mariangela Fantozzi è riuscita a trovar consorte, più o meno… 😀
Alessandro risponde:
oppure paga un fonico, anche scarso …e schiavizzalo
SCRIVE UN FONICO 😉
Stefano risponde:
Quella data fara’ parte integrale della band,ma deve essere tutto reciproco,a volte si trovano tecnici gia’ incazzati o bellicosi a prescindere,vuoi che stanno facendo serate una dietro l’altra e sto smonta e rimonta logora,vuoi che i caratteri si forgiano ,ma quello che si deve tener presente aldila’ del bon ton e del rispetto reciproco ,che a volte il tutto non e’ bilanciato!Spesso si ha band che sono li sopra non per caso,oppure perche’ sono caduti dal cielo e si ritrovano su di un palco,sono li e devono in 2 ore fare tutto quello che magari hanno preparato per la stagione e la storia di ogni elemento va considerata dalla prima nota suonata (buona la prima)…detto questo tecnici fai da te e band di un certo livello ,corrisponde a un tecnico blasonato con 4 seghe su di un palco……..un vademecum va fatto anche per i tecnici !!!
Simon risponde:
> E lo faremo! Ovviamente quest’articolo nasce come spunto “simpatico” e leggero per descrivere il difficile mondo dei musicisti. Ma di “regole” ce ne sono per tutti!
Antonello Maccioni risponde:
Fa sempre bene un riassuntino di tanto in tanto. Molto preciso e chiaro.
Simon risponde:
> Grazie Antonello 🙂
Ugo risponde:
Signori musicisti imparate a sentire i nostri consigli…. un Reverberi troppo lungo quando provate solo il microfono diventerà cortissimo quando sovramodulato dal sound globale…. noi il Reverberi ve lo regoliamo come volete ma poi non lamentatevi se la voce è “secca”….
Simon risponde:
> Parole sante! Spesso i musicisti hanno veramente bisogno di un “quinto” membro, un orecchio esterno e critico
Billy risponde:
Un buon fonico e un buon musicista sono due elementi che vanno a pari passi
Simon risponde:
Giustissimo! Il prossimo articolo sarà sul come riuscire a cooperare bene con una band 😛
Paolo risponde:
…ho visto anche esibizioni live andare a putt_ne per la leggerezza, l’incompetenza e la saccenza di alcuni “fonici”…chi cercava di fare luce sul mixer con un “accendino da tossico”, chi anzichè ascoltare quello che avveniva sul palco, pensava a fumare e bere birra, chi nonostante la linea di basso fosse costantemente “in clip”, continuava a mantenere lo stesso volume, perchè il basso doveva “pompare”…e intanto la genete andava via…
…ho visto anche il contrario…musicisti che si pensavano “arrivati”, “so tutto io…”…ecc…
Per cui, non facciamo passare sempre qualcuno per vittima e qualcunaltro per carnefice…
Simon risponde:
Ma certo, per questo abbiamo specificato che l’errore umano c’è da entrambe le parti 🙂
Alessandro risponde:
cari fonici:
una volta montata la batteria il fonico mette i microfoni….
ripeto, una volta montata la batteria il fonico mette i microfoni…
non mentre la sto montando.
e voi batteristi …se il fonico sta mettendo i microfoni non accordate il rullante … le orecchie del fonico ringrazieranno e saranno molto più performanti per il live.
scrive un batterista che ogni tanto lavora anche come fonico