In questa pagina troverai le domande più frequenti sui microfoni a nastro.
Sì e no. Tale preoccupazione risale ai giorni in cui l'alimentazione era affidata ai soli due conduttori del cavo, responsabili del passaggio della corrente attraverso il nastro che poteva così danneggiarsi. Tale informazione è tuttavia rimasta immutata sin dalla nascita del nastro, ignorando l'aggiornamento tecnico che consiglia piuttosto l'utilizzo dell'alimentazione Phantom: nei modelli più recenti, infatti, l'impiego di tale alimentazione non arrecherà alcun danno a condizione che il cablaggio interno alla Phantom sia eseguito correttamente, con particolare attenzione al bilanciamento delle resistenze. Attenti, però: ciò vale per i modelli più recenti.
La tolleranza per errori nel cablaggio o piccoli difetti nell'alimentazione Phantom è purtroppo molto bassa, specialmente nei microfoni a nastro storici: se solo un piccolo impulso di tensione raggiungesse il nastro, questo potrebbe bruciarsi. Vi sarà dunque necessario prendere delle precauzioni come, ad esempio, quella di non collegare o scollegare mai un microfono a nastro mentre l'alimentazione Phantom è attivata per quel canale. Nota che, a seconda del preamplificatore, dovrai aspettare 30-60 secondi (a volte di più) perché l'alimentazione Phantom si dissipi realmente. Perciò, sii un po' paziente.
Non scollegare il microfono! Spegni l'alimentazione Phantom e aspetta ancora qualche minuto prima di scollegare il microfono a nastro.
I microfoni a nastro hanno spesso un effetto di prossimità molto forte che porta a un aumento dei bassi a distanza ravvicinata. Fai un passo indietro e ti sembrerà molto più limpido: i nastri hanno bisogno di una certa distanza dal microfono per rendere al meglio il loro suono.
È solo un inganno in quanto fronte e retro sono in opposizione di fase. Se stai davanti al microfono con le cuffie, sentirai la tua voce grazie alle ossa del cranio che faranno da cassa di risonanza all'aria emessa e, contemporaneamente, attraverso il percorso del segnale elettronico micro/preamplificatore/cuffie. Adesso premi l'interruttore che dà il via all'inversione di fase: noterai che la tua voce suonerà molto più decisa e brillante in una delle due posizioni. In questo caso, dunque, il suono diretto e il percorso del segnale elettronico sono "in fase" (contrapponendosi al "fuori fase", nel caso di non utilizzo dell'interruttore) facendo sì che i componenti del segnale si annullino a vicenda. Girando il microfono otterrai lo stesso effetto dell'interruttore per l'inversione di fase: qualora volessi confrontare il suono del fronte e del retro, dovrai premere l'interruttore quando passi al retro, così da sentire di nuovo la tua voce "in fase" con il suono diretto. Le reali differenze di suono tra parte anteriore e posteriore sono comunque minime nella maggior parte dei microfoni a nastro a figura-8.
No, tutti i microfoni hanno un rumore di fondo, non solo i microfoni a condensatore. I buoni microfoni dinamici (che comprendono anche i nastri) hanno un rumore di fondo di circa 18 dB-A
Un preamplificatore per microfoni a nastro dovrebbe avere molto Gain e poco rumore. Le schede tecniche non sostituiscono i test individuali, ma rendono più facile fare una selezione preliminare. Il valore critico per l'impiego dei microfoni a nastro è chiamato "equivalent input noise" (E.I.N) o "rumore di ingresso equivalente": minore è questo valore, meno rumore produce il preamplificatore ad alto Gain. Attenzione ai numeri negativi: -129 dB-A è più basso (e quindi migliore) di -120 dB-A, senza dimenticare che i vari produttori adottano parametri di misura diversi tra loro. Con un ingresso cortocircuitato (input shorted), si ottengono valori apparentemente migliori di quelli ottenuti con una resistenza sostitutiva da 150 Ohm (input 150 ohm terminated).
No, ciò vale solo per i microfoni a nastro molto vecchi e datati. I produttori di microfoni a nastro moderni raccomandano un'impedenza di preamplificazione di 1500 ohm o superiore. Impedenze più basse portano a una perdita di segnale indesiderata.
Se un microfono a nastro viene riposto per un lungo lasso di tempo, dovrebbe essere conservato perpendicolarmente alla direzione della capsula: se il delicato nastro di alluminio dovesse rimanere in posizione orizzontale, la gravità potrebbe farlo cedere rendendolo flaccido, con possibili ripercussioni sul suono.