Sintetizzatore modulare – una spiegazione semplice

Sintetizzatore modulare – una spiegazione semplice

Negli anni ’70 i primi sintetizzatori modulari erano piuttosto ingombranti . I cosiddetti “armadicompletamente attrezzati di quel tempo erano più alti della persona media e assolutamente proibitivi in termini di costi (non si rivolgevano certo al mercato del consumo). Con il passare degli anni sono diventati sempre più compatti e convenienti, come ad esempio il Roland System 100M, System 700, E-Mu Modular, Arp 2500, EMS Synthi 100, Synthi AKS, Synthi A oltre ai vari moduli Buchla, che appartengono alla cerchia dei classici.

A causa della sempre crescente tendenza nel settore dei sintetizzatori a ricorrere alla tecnologia analogica, il formato Eurorack  della Doepfer Musikelektronik, nel 1996 venne sviluppato e trasformato in un formato modulare che domina tutt’oggi il mercato. Il formato Eurorack offre attualmente oltre 5.000 moduli disponibili e kit fai-da-te di oltre 270 produttori, che vanno dai designer di sintetizzatori boutique ai produttori di sintetizzatori affermati e rinomati, noti specialmente per la vasta gamma completa di hardware. Oltre ai moduli analogici, oggi esistono anche numerosi moduli digitali che espandono immensamente lo spettro di applicazione del sintetizzatore modulare in formato Eurorack.


Ma cosa s’intende per sintetizzatore modulare?

In poche parole, un sintetizzatore modulare è uno strumento musicale elettronico costituito da una moltitudine di componenti vari (moduli) che vengono utilizzati e combinati per creare suoni elettronici. I singoli moduli sono collegati tramite cavi (cavi patch), interruttori, cursori e pannelli patch. In questo modo è possibile configurare un gran numero di opzioni di connessione e permutazioni. È importante sapere che i parametri dei moduli sintetizzatori analogici possono essere controllati dal Control Voltage (CV), il controller di voltaggio.

Viene fatta una distinzione tra moduli per la generazione del suono (VCO = Voltage Controlled Oscillator – oscillatore controllato dalla tensione), moduli per la modifica del suono, ad es. un filtro (VCF = Filter Controlled Voltage – filtro controllato dal voltaggio) e moduli che controllano il comportamento del suono nel tempo usando una cosiddetta curva di inviluppo (VCA = Voltage Controlled Amplifier – Amplificatore controllato dalla tensione o EG = Envelope Generator – Generatore di inviluppo). L’inviluppo utilizzato funziona secondo il principio “ADSR” (Attack, Decay, Sustain e Release) e modella il suono risultante con tutti gli stadi intermedi durante l’oscillazione transitoria fino al decadimento. Con un LFO (Low Frequency Oscillator – oscillatore a bassa frequenza) il segnale audio risultante viene modulato da una tensione di controllo, ad es. per ottenere un vibrato nel caso più semplice.

Tuttavia, ci sono molti altri moduli dedicati ad attività speciali. Tutti i moduli analogici sono gestiti dalla tensione di controllo: se, ad esempio, viene utilizzato un cavo patch per collegare l’uscita CV di una tastiera che genera tensione di controllo o un sequencer all’ingresso CV di un modulo di generazione di toni (VCO), la tensione di controllo cambia quando vengono premuti i tasti della tastiera, in modo che il modulo di generazione del tono di ricezione (VCO) cambi il tono contemporaneamente. Lo stesso viene fatto dal sequencer, che controlla il generatore di suoni collegato con intervalli di tono predeterminati e pattern ritmici.

Patch cables

Patch cables

Tuttavia, esistono anche tensioni di controllo che non comportano continue modifiche ai parametri, ma vengono utilizzate per commutare determinati eventi. Queste tensioni di controllo sono chiamate “gate” e “trigger“. Il segnale di gate influenza la durata temporale di un evento, ad es. la durata della pressione di un tasto sulla tastiera necessaria a cambiare un determinato parametro. Il segnale di trigger ha sempre la stessa lunghezza e attiva un evento una volta, senza influenzare il corso dell’evento. Il segnale di trigger viene utilizzato, ad esempio, per avviare o arrestare un sequencer collegato che quindi si avvia e va avanti fino a quando non viene arrestato di nuovo. Questo fenomeno viene chiamato “trigger” (innesco).

Una connessione che viene effettuata per mezzo di cavi patch e fornisce il risultato desiderato è semplicemente chiamata “patch“. Una “patch” può avere una struttura semplice o molto complessa, a seconda di quali e quanti moduli sono collegati tramite cavi patch.

Ed è qui che il vero divertimento inizia con i sintetizzatori modulari … ma con esso, anche l’agonia di decidere per quale tipo di musica vuoi usare il sintetizzatore modulare. A seconda del campo di applicazione e delle tue idee avrai bisogno di una serie di moduli diversi, il cui costo può rapidamente svuotare il tuo conto bancario. A questo punto dovresti pensare per bene a dove vuoi andare, musicalmente parlando.


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Ulteriori informazioni


Di cosa ho bisogno per quello che voglio fare?

Il seguente elenco dovrebbe aiutarti ad illuminarti nell’oscurità della giungla dell’infinito mondo degli Eurorack.

Case

La costruzione di un sintetizzatore modulare inizia sempre con la sua conchiglia, il suo guscio: il case  ospita tutti i moduli e fornisce energia. Il case LC1 Doepfer A-100, ad esempio, è un buon punto di partenza ad un prezzo onesto. Ha una scheda bus integrata con 8 slot per moduli e un alimentatore:

L’upgrade arriverà poi. Magari con un case Intellijel Designs 7U Stealth Case 104 HP , il quale offre ben 28 slot per i moduli Eurorack e l’alimentatore integrato:


Modulo di output

Che tu voglia creare un sistema minimale o un armadio 4x4m, avrai bisogno di un modulo di output, necessario per il collegamento agli altoparlanti (o anche per connettersi a moduli o effetti esterni) I moduli di input e output vengono utilizzati per gestire le connessioni audio da/a le tue orecchie e / o alle orecchie del pubblico.

Una valida opzione è il modulo TAI-4 modulare Vermona, che offre due canali di ingresso e uscita bilanciati, ciascuno dotato di 1 jack e 1 connettore XLR:

Oscillatori

Il mercato offre una vastissima scelta per i moduli oscillatore.. La maggior parte dei sintetizzatori offre una sintesi sonora sottrattiva – vale, ovviamente, anche per lo standard Eurorack. Una voce sottrattiva è costituita da oscillatori che vengono mandati attraverso un VCA dritti in un filtro (VCF). Il tutto viene quindi modulato da inviluppi (VCA) e LFO.

L’oscillatore Verbos Electronics Complex è un vero gioiello nel suo genere e si basa sul classico principio della “West Coast“. Sono disponibili oscillazioni triangolari, quadrate e a “dente di sega (sawtooth), nonché la modulazione dell’oscillatore principale via FM / AM grazie alla modulazione integrata. Tre waveshapers per i cambiamenti spettrali dell’oscillatore principale sono una caratteristica necessaria e, ovviamente, presente nel prodotto offerto da Verbos. Inoltre, l’oscillatore offre numerose opzioni di controllo tramite CV.

Filtri

Quando si tratta di modellare il suono, un modulo filtro in Eurorack è indispensabile. Anche qui esistono svariati moduli offerti da diversi produttori e pensati a seconda dei vari utilizzi. Per capire ciò che fa per te, dovresti davvero dare un’occhiata più da vicino e capire cosa fanno questi moduli se miri a un suono specifico. I filtri multi-modali sono molto interessanti, come il Waldorf VCF1, un modulo unico nel suo genere. Il numero di ingressi e uscite disponibili con le varie possibilità interconnesse, i tre stadi di distorsione, due dei quali hanno un’uscita separata assicurano una distorsione di suono, in qualsiasi direzione con il solo VCF1:

 

Curva d’inviluppo

I parametri di inviluppo con possibilità di modulazione possono creare suoni davvero unici. È qui che entra in gioco il Mutable Instruments Stages Segment Generator. Funziona come un ASR o un  inviluppo a 6 stadi, ma può anche essere usato come LFO e sequencer a 4 step, che funge da sorgente di modulazione.

 

Modulazione

Un sistema modulare prospera sulla modulazione e su come i singoli componenti, in tal modo, comunicano tra loro. I modulatori (LFO) sono quindi indispensabili per un suono di carattere nell’universo Eurorack. Con l’Erica Synths Modulator ottieni, ad esempio, un LFO a 2 canali che include sorgente di rumore e 8 forme d’onda, che possono essere miscelate l’un l’altra nel modo che preferisci. MATHS di Make Noise, un modulo multifunzionale, offre una serie di ulteriori possibilità e può essere utilizzato come inviluppo, LFO, oscillatore e limitatore di rotazione. Un vero mostro di modulazione nel mondo Eurorack.

 


Mixer

Se usi più sorgenti sonore nel tuo Eurorack dovresti pensare a un modulo mixer. È molto utile anche per mescolare tensioni di controllo e ha gli ingressi per i componenti di modulazione. Vale la pena menzionare il modulo Gate Mix del produttore berlinese ACL (Audiophile Circuit League). Fornisce un mixer a 4 canali con funzione mute a controllo di tensione, è solidamente costruito e non colora in alcun modo il suono e non introduce rumore di fondo.


Sequencer

Un sequencer modulare Eurorack è il non-plus ultra del divertimento! Apre svariate strade per creare un’infinita varietà di strutture sonore melodiche e ritmiche. L’offerta di mercato in questo settore è molto ampia ed è molto utile dare un’occhiata più da vicino alle diverse varianti. Una scelta classica è il Doepfer A-155. Offre 2 file di interruttori con 8 step ciascuna e può essere controllato dal controller Doepfer Sequencer Controller A-154. Ci sono però anche molte altre alternative, come il Twisted Electrons Cells Module con il quale è possibile creare patch molto complesse e sequenze interessanti.

 


Effetti

Anche gli effetti dovrebbero essere considerati nel sistema modulare, perché danno ai suoni prodotti il ​​giusto “sapore”. Ad esempio,  il modulo Radikal Technologies RT1701 EFFEXX dotato di due multieffetti e 8 algoritmi oltre al processore di riverbero. C’è una vasta gamma di effetti sul mercato, quindi devi capire quale genere musicale vuoi fare e, di conseguenza, quale effetto è il miglior punto di partenza per te.


Hai già esperienza con i sintetizzatori modulari? Hai un sistema Eurorack? Quali sono i tuoi moduli preferiti? Facci sapere con un commento qui sul blog o sul post su Facebook

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

2 commenti

    Ottimo argomento ben trattato

    Ciao a tutti, perdonate la domanda forse idiota, ma potrei utilizzare la mia voce collegandola direttamente ad un sequencer? non necessariamente un voce in diretta da un microfono ma, per esempio, un sample della stessa?? Sono un cantante e NON ho mai utilizzato eurorack. Grazie

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