Le invenzioni che hanno cambiato il mondo della musica

Le invenzioni che hanno cambiato il mondo della musica

I prodotti più innovativi appartenenti all’evoluzione musicale sono stati largamente responsabili dei cambiamenti della musica stessa (tanto sotto l’aspetto della performance, quanto sotto l’aspetto dell’ascolto). Nonostante molti musicisti amino ciò che “è vecchio e vintage” (strumenti, musica, band, ideologie), il mondo della musica è legato a doppio filo con l’avanzare inesorabile della tecnologia. 


Le idee che fanno scaturire uno sviluppo tecnologico sono ciò che definisce la nostra stessa esistenza, e la musica non ne fa eccezione. Praticamente ogni strumento musicale o accessorio potrebbe essere catalogato come “incredibile innovazione tecnologica“: nonostante ciò, abbiamo raccolto quelli che, a nostro parere sono i prodotti che più di tutti hanno cambiato la storia della musica.

 

Nastro magnetico (1928)

Oggi il nastro magnetico suona molto “vintage“: molti artisti cercano di ricrearne l’effetto utilizzandoli in toto al posto del digitale o utilizzando plug-in che ne simulano le caratteristiche sonore. Essendo un metodo di incisione imperfetto, “colorava” il suono in una maniera che, oggi, ci risulta gradevole.

Il nastro magnetico è stato inventato nel 1800, mentre Edison e Bell (chi altri) cercavano di imprigionare il suono all’interno di cilindri di cera. I risultati non erano grandiosi, e la qualità sonora non era appagante. Tutto cambiò quando Fritz Pfleumer, nel 1928, decise di prendere un pezzo di carta e coprirlo di ossido ferrico.

 

Amplificatore per chitarra (1941)

La nascita dell’amplificatore per chitarra moderno risale agli anni ’40/’50. George Beauchamp e Adolph Rickenbacker, proprietari della Electric String Company, decisero di porre rimedio al problema che li affliggeva: producevano strumenti elettrificati, ma non avevano modo di… amplificarli!

Per farla breve: assunsero un tizio chiamato Van Nest che disegnò un prototipo, il quale fu poi sviluppato e prodotto in scala. Poco dopo questa “rivoluzione sonora“, Leo Fender fece squadra con Don Randall e creò il Super Amp, nel 1949. Il resto, come si suol dire, è storia.

 

Mixer (1958)

Fonici e produttori probabilmente associano il brand Studer alle migliori macchine a nastro mai prodotte: non tutti sanno che Studer fu anche responsabile della creazione del primo mixer rivolto al pubblico. Era enorme, mastodontico, pesantissimo ma cambiò tutto: gli studi discografici potevano finalmente incidere in multi-traccia.

 

Registratore multi-traccia (1979)

Tascam rivoluzionò la storia e il futuro di svariate bands quando commercializzò il Portastudio nel 1979. Il concetto di questo registratore portatile era semplice: poter incidere un demo di quattro tracce nella propria stanza, garage o sala prove. Iniziò l’era del “demo-tape” e le etichette iniziarono a essere sommerse da demo di aspiranti artisti e bands. Il registratore multi-traccia divenne obsoleto quando iniziò l’era dell’incisione su computer. Nonostante ciò, non è mai uscito di produzione e rappresenta un valido metodo per incidere la propria musica in maniera originale, in mezzo al mare di incisioni digitali in cui viviamo.

 

MIDI (1983)

Riesci a immaginare un mondo in cui i tuoi sintetizzatori preferiti non riuscivano a comunicare tra loro? Ecco com’era il mondo prima del 1983. Per via del diverso approccio nel progettare le macchine e sistemi di “triggeraggio” dei suoni, molti prodotti molto popolari non riuscivano a comunicare tra loco fino all’invenzione del MIDI (Musical Instruments Digital Interface), un protocollo universale per trasmissione dati e interconnessione hardware. Il MIDI ormai sta sparendo in favore dell’USB e Thunderbolt, ma rimane la scelta preferita di molti professionisti che, nel MIDI, vedono ancora moltissimi vantaggi.

 

Mp3 (1995)

L’MP3 è oggetto di svariati meme da parte di chi ne denigra la qualità: la realtà dei fatti è che senza l’MP3, oggi il mondo musicale sarebbe molto diverso. Per chi è nato negli anni ’90 o prima, la piaga del dover ascoltare musica con le cassette è ben impressa nella memoria: la qualità era pessima e, d’altronde, non tutti potevano permettersi di acquistare le versioni in vinile dei prodotti in questione.

MP3 permise alle persone di avere un ottimo risultato sonoro a fronte di una compressione in termini di byte non indifferente. Ad oggi c’è ben poca differenza tra un MP3 e un file WAV/FLAC/Lossless (seppur presente). Apple, creando l’iPod su cui potevano essere caricati gli MP3, contribuì a creare un connubbio che rivoluzionò il modo in cui la musica viene ascoltata. Divenne possibile portare nella tasca dei propri jeans un archivio musicale enorme da ascoltare in qualsiasi momento e ovunque.

 

Scheda audio (1998)

 

Le DAW (Digital Audio Workstation) esistevano ben prima del 1998, anno in cui Creative Labs produsse e commercializzò la nota scheda audio Sound Blaster Live!, una scheda audio PCI che permetteva una qualità audio a 48kHz e possibilità di incisione e playback che, per l’epoca, erano a dir poco futuristiche.

Questo spianò la strada a svariate altre ditte che iniziarono a produrre interfacce interne (PCI) o esterne (USB/FireWire/Thunderbolt/Ethernet). Oggi, con meno di cento euro, è possibile acquistare una scheda audio dalla qualità eccelsa e che ti permette di ottenere risultati professionali (a patto che tu sappia come fare!).

 

2000 – oggi

Il capodanno del 2000 si è concluso senza intoppi o distruzione di mondi (ricordate il Millenium bug?) e la tecnologia applicata in campo musicale ha avanzato di anno in anno, sempre con maggior velocità: disponiamo di prodotti che possono “profilare” o “catturare” la voce e il feeling di un amplificatore (Kemper Profiler), tastiere 5D/touch come la ROLI Seaboard, microfoni digitali USB e batterie elettroniche.

Nonostante ciò le invenzioni che realmente hanno cambiato per sempre le regole del gioco sono, a mio parere, quelle che trovate in questo articolo: i prodotti che abbiamo elencati sono unici, non tanto per le loro caratteristiche intrinseche, ma per il fatto che permisero al ceto medio di iniziare a poter creare musica, cosa fino ad allora impossibile a causa dei costi e dell’esclusività dell’apparecchiatura musicale. Negli anni ’70 e ’80 solo gli artisti (o le etichette) estremamente benestanti potevano permettersi di incidere in studio.


Quali di questi prodotti hanno rivoluzionato di più la musica? Quali, secondo te, mancano dalla lista? Faccelo sapere con un commento

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

2 commenti

    Mi sembra che si è dimenticata l’invenzione del disco avvenuta credo alla fine del diciannovesimo secolo da parte del tedesco Emil Berliner fondatore della prima casa discografica del mondo, la Deutsche gramophone. Tale invenzione sostituì i cilindri di Edison consentendo così di avere un supporto molto più pratico che una volta messo in commercio consenti ad un numero sempre più ampio di persone di accedere all’ascolto della musica.

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