Batteria elettronica: come scegliere quella giusta?

Ci sono opinioni discordanti sulla batteria elettronica. Molti sono solo pregiudizi basati su vecchie convinzioni, che non tengono conto dell’evoluzione degli strumenti musicali da 50 anni a questa parte. La verità è che le batterie elettroniche si sono evolute così tanto negli ultimi anni da essere diventate ormai delle valide alternative ai kit di batteria acustica. Che tu sia un principiante, un intermedio o un professionista, ci sono svariati aspetti da tenere a mente quando acquistiamo una batteria elettronica. 🥁

Criterio n° 1: Lo scopo

Così come per ogni altro strumento musicale, la scelta della batteria elettronica è fortemente influenzata dal budget a disposizione, il quale è influenzato ovviamente dal.. motivo per cui la stai acquistando! Vuoi sperimentare un po’? Vuoi iniziare spendendo poco? Vuoi integrare il kit in maniera definitiva nel tuo arsenale? A seconda della risposta, il budget andrà calibrato diversamente!

Criterio n° 2: Lo spazio a disposizione

La batteria elettronica dovrà rimpiazzare/sostituire il tuo kit acustico interamente, o la stai acquistando solo per fare pratica a basso volume? Sarà invece una soluzione “trasportabile”? La batteria elettronica per sua stessa natura è uno strumento più compatto di un kit acustico. Il più delle volte basta piegare il rack, svitare i piatti e sei pronto per inserirla in una custodia rigida o anche in una gig bag. Con una batteria acustica è, ovviamente, impossibile. Se hai poco spazio a casa o vivi in un condominio, la batteria elettronica è una scelta quasi obbligata ormai!

Millenium MPS-750X E-Drum Mesh Set

Criterio n° 3: look sul palco

Molti non riescono a non rimanere fedeli al 100% alla batteria acustica. Nonostante ciò, la musica è anche cambiamento, e a volte una mentalità aperta può aiutare a valutare la batteria elettronica non come un sostituto o un passo indietro (“feeling”), ma un integrazione al proprio setup. La batteria elettronica può tornare utile in talmente tanti frangenti che è ormai normale per il batterista medio valutarne l’acquisto, possedendo magari già uno o più kit regolari. Infine, ci sono kit di batteria elettronica esteticamente uguali ai kit acustici!

Criterio n°4: qualità e modificabilità dei samples

Il cuore pulsante di una batteria elettronica è la centralina, e la batteria intera e la sua resa acustica dipenderanno interamente da questo piccolo modulo. In termini di suono, risoluzione dei campioni (sample), varietà dei sample integrati, zone di pressione e relative variazioni di tocco campionate e la possibilità di alterare/modificare i sample tramite equalizzazione o processazione di effetti possono cambiare drasticamente l’esperienza d’uso con una batteria elettronica.

Criterio n° 5: input, connessioni ed export

Le batterie elettroniche moderne dispongono di centraline con una gran varietà di input e output, permettendo un routing del segnale versatile. Tramite modulo Bluetooth è possibile interfacciarsi con dispositivi mobile e computer, così come le funzioni MIDI-in e MIDI-out permettono di utilizzare samples presenti sul proprio computer. Connessioni per pad aggiuntivi sono sempre ben gradite, così come la presenza di due volumi separati e indipendenti per cuffie e master volume. Infine, uno spazio di archiviazione generoso permette di caricare una gran quantità di samples e/o incidere le proprie take. A volte, è presente uno slot per SD card.

Criterio n° 6: operatività, comfort, interfaccia / menu

In quanto batterista non ti puoi preoccupare di perdere tempo dietro a mille sotto-menu. È per questo che un menu’ ben organizzato con navigazione intuitiva, rapida e precisa è fondamentale. Come attivare o meno il modulo aggiuntivo? Come cambiare il suono della grancassa per il prossimo brano? Quanto è leggibile il display sulla centralina (ove presente, a seconda del prodotto)?

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Criterio n° 7: i pad: mesh o gomma?

Il segnale midi impartito alla centralina, che “richiamerà” il relativo sample, viene trasmesso tramite i vari pad. La qualità dei pad, il rimbalzo e le zone di sensibilità possono variare moltissimo: sulle batterie per principianti, i pad di gomma sono ottimi per fare pratica ma un po’ limitanti per batteristi più esperti. Le pelli mesh permettono una precisione di fino nelle variazioni dinamiche. Esistono poi varianti e modelli ibridi che utilizzano pelli vere. Ciò che importa è che il feeling che i pad restituiscono. Prova un paio di modelli per capire cosa fa al caso tuo!

Criterio n° 8: numero di zone di sensibilità sui pad

Uno dei criteri più importanti per capire se il pad fa al caso nostro è la quantità di zone di pressione/sensibilità presenti sul singolo pad. Normalmente ci sono pad mono, stereo o a 3 zone – più zone avrai a disposizione, più potrai avere dinamica nel tuo playing. La grancassa di solito è in mono, i piatti invece ‘capteranno’ il colpo su tutta la superficie.

Criterio n° 9: trigger removibile o incollato?

I trigger possono essre applicati o montati in modi diversi. Le varianti economiche prevedono trigger stick-on, con il vantaggio di poterli posizionare individualmente. D’altra parte, i trigger applicati sul cerchio del pad offre molta più dinamica, oltre a proteggerli da danni accidentali.

Criterio n° 10: robustezza del rack e dei componenti

Non c’è bisogno di dire che il rack dev’essere solido e stabile. Deve sopportare una gran forza impressa e non crollare sotto i feroci colpi dei batteristi più energici – la stessa cosa vale per i supporti per i piatti e le meccaniche.

Ecco un paio di suggerimenti da cui partire per trovare il proprio kit ideale:

• Millenium MPS-150 E-Drum Set – kit per principianti
• Alesis Nitro Kit Mesh Kit – kit per principianti con pelli Mesh
• Millenium MPS-750X E-Drum Mesh Set – kit intermedio con effetti incorporati

• Millenium MPS-1000 E-Drum Set – look da batteria acustica
• Roland TD-17KV E-Drum Set – kit di fascia media
• Alesis DM10 MKII Pro Kit – kit di fascia media

Ti auguro tanti giorni di drumming selvaggio!🤘

La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

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