DT
Rock Steady!
Tracolle... più che accessori, sono necessori.
Servono, sono indubbiamente necessarie, ma quando diventano un accessorio da abbigliamento "alla moda", il costo sale vertiginosamente. Ed è difficile da scegliere, la tracolla, senza l'uso del tatto, tant'è che probabilmente la tracolla è uno degli articoli più difficili da acquistare online (seconda, forse, solo alle calzature, o agli occhiali).
Da qui, l'importanza della recensione: la mia scelta di questa tracolla Höfner in pelle nera deriva dalle recensioni che ho letto, oltre che dal suo livello di prezzo, alla portata della mia capacità di acquisto.
Di tutto quanto ho letto, confermo quasi tutto nella mia esperienza (l'acquisto risale a parecchi mesi fa, il rodaggio è stato effettuato!).
La pelle "a vista" è piacevole al tatto, di buon livello qualitativo; altrettanto il rovescio, scamosciato, che effettivamente "stinge" in caso di abbondante sudorazione; l'imbottitura interna è sicuramente generosa in quantità e funzione.
A rovinare un po' l'effetto complessivo, però, è l'ingegneria della realizzazione: tra la pelle "frontale" e lo scamosciato "posteriore" è stato inserito un tessuto con funzione portante, progettato per "dare tono" e portata alla tracolla, e per contenere l'imbottitura, perché una pelle così morbida avrebbe naturalmente la tendenza ad allungarsi, sotto sforzo, e ancor più la parte scamosciata posteriore, che è ancor più morbida.
Il tessuto, per svolgere la sua funzione, è incollato a caldo, probabilmente al torchio, al centro dei due strati di pellame, e dà effettivamente alla tracolla la robustezza che serve... ma anche una complessiva rigidità (e relativa resistenza alla piega) che permane a distanza di mesi dal primo utilizzo, e che percepisco come una caratteristica pressoché permanente dell'oggetto.
Risultato pratico: si finisce per usarla con gli strumenti più pesanti, o con quelli che hanno la tendenza ad "inabissare" la paletta, ma non certo con gli strumenti più leggeri o confortevoli, perché il piacere di usarli sfuma considerevolmente. In questi termini, non esiterei a definirla "terapeutica", da assumersi appunto in caso di necessità, per cercare di risolvere malesseri "importanti".
Altra caratteristica che non avevo colto dalla presentazione è la sua generosa lunghezza complessiva: sarà sicuramente apprezzata dai rocker "adamitici" che usano lo strumento a mo' di foglia di fico, ma per chi cerca di applicare gli intervalli più ampi sulla tastiera, e richiede pertanto l'altezza dello strumento a quota "semi-ascellare", accorciare questa tracolla è un problema non da poco, se il lembo che rimane inutilizzato non aggrada.
A me, personalmente, non aggrada affatto, per esempio: "vesto" la chitarra a quota semi-ascellare, e questa piccola e piatta "coda" non serve e non piace. Soprattutto con gli strumenti dotati di ponte tremolo, poi, quest'appendice coriacea risulta davvero invadente, si infila ovunque non deve, rigida com'è, e finisce con infastidire più di un poco, anzi parecchio.
La soluzione finale, nel mio caso, è stata l'uso di taglierino, mastice, ago e filo, oltre ad un'ora di tempo: adesso rimane una tracolla troppo lunga, ma almeno senza appendice simil-cric, e comunque rigida almeno quanto il cavo multicore che dal mixer va al palco o viceversa.
Una volta di più, ammesso che ce ne fosse bisogno, il vecchio adagio "per comprare una volta sola, bisogna comprar bene" calza a pennello a questa tracolla, al pari di "chi più spende, meno spende".
Avendoceli, per il confort che qui manca, è saggio pensare di spenderne di più ma guardando altrove; non avendoceli (come me), meglio cercare di consolarsi come si riesce: la pelle ha un bell'aspetto, è morbida al tatto (la pelle, ma non certo la tracolla), e non riflette le luci di scena; e se la parola del Costruttore vale come un tempo, è pure prodotta in Germania, nella vecchia Europa.
Certo, per questa cifra si sta portando a casa tanta roba, ma almeno per me, "tanta roba" non è necessariamente anche "quella giusta"... ma finché sul web non c'è modo di esercitare il senso del tatto, non posso escludere che tracolle di prezzo doppio, o magari anche triplo, possano essere prodotte e/o assemblate con anche minor cura di questa.
Bottom line della recensione: l'oggetto in sé ha un suo senso, e una discreta qualità dei materiali, in relazione al suo livello di prezzo, ma se la chitarra o il basso vi piacciono "alti", guardatevi in giro e cercate qualcos'altro: non manca certo l'assortimento, al Thomann Webshop, sempre ammesso che acquistare senza l'uso del tatto sia un'opzione possibile (e gradita).
Servono, sono indubbiamente necessarie, ma quando diventano un accessorio da abbigliamento "alla moda", il costo sale vertiginosamente. Ed è difficile da scegliere, la tracolla, senza l'uso del tatto, tant'è che probabilmente la tracolla è uno degli articoli più difficili da acquistare online (seconda, forse, solo alle calzature, o agli occhiali).
Da qui, l'importanza della recensione: la mia scelta di questa tracolla Höfner in pelle nera deriva dalle recensioni che ho letto, oltre che dal suo livello di prezzo, alla portata della mia capacità di acquisto.
Di tutto quanto ho letto, confermo quasi tutto nella mia esperienza (l'acquisto risale a parecchi mesi fa, il rodaggio è stato effettuato!).
La pelle "a vista" è piacevole al tatto, di buon livello qualitativo; altrettanto il rovescio, scamosciato, che effettivamente "stinge" in caso di abbondante sudorazione; l'imbottitura interna è sicuramente generosa in quantità e funzione.
A rovinare un po' l'effetto complessivo, però, è l'ingegneria della realizzazione: tra la pelle "frontale" e lo scamosciato "posteriore" è stato inserito un tessuto con funzione portante, progettato per "dare tono" e portata alla tracolla, e per contenere l'imbottitura, perché una pelle così morbida avrebbe naturalmente la tendenza ad allungarsi, sotto sforzo, e ancor più la parte scamosciata posteriore, che è ancor più morbida.
Il tessuto, per svolgere la sua funzione, è incollato a caldo, probabilmente al torchio, al centro dei due strati di pellame, e dà effettivamente alla tracolla la robustezza che serve... ma anche una complessiva rigidità (e relativa resistenza alla piega) che permane a distanza di mesi dal primo utilizzo, e che percepisco come una caratteristica pressoché permanente dell'oggetto.
Risultato pratico: si finisce per usarla con gli strumenti più pesanti, o con quelli che hanno la tendenza ad "inabissare" la paletta, ma non certo con gli strumenti più leggeri o confortevoli, perché il piacere di usarli sfuma considerevolmente. In questi termini, non esiterei a definirla "terapeutica", da assumersi appunto in caso di necessità, per cercare di risolvere malesseri "importanti".
Altra caratteristica che non avevo colto dalla presentazione è la sua generosa lunghezza complessiva: sarà sicuramente apprezzata dai rocker "adamitici" che usano lo strumento a mo' di foglia di fico, ma per chi cerca di applicare gli intervalli più ampi sulla tastiera, e richiede pertanto l'altezza dello strumento a quota "semi-ascellare", accorciare questa tracolla è un problema non da poco, se il lembo che rimane inutilizzato non aggrada.
A me, personalmente, non aggrada affatto, per esempio: "vesto" la chitarra a quota semi-ascellare, e questa piccola e piatta "coda" non serve e non piace. Soprattutto con gli strumenti dotati di ponte tremolo, poi, quest'appendice coriacea risulta davvero invadente, si infila ovunque non deve, rigida com'è, e finisce con infastidire più di un poco, anzi parecchio.
La soluzione finale, nel mio caso, è stata l'uso di taglierino, mastice, ago e filo, oltre ad un'ora di tempo: adesso rimane una tracolla troppo lunga, ma almeno senza appendice simil-cric, e comunque rigida almeno quanto il cavo multicore che dal mixer va al palco o viceversa.
Una volta di più, ammesso che ce ne fosse bisogno, il vecchio adagio "per comprare una volta sola, bisogna comprar bene" calza a pennello a questa tracolla, al pari di "chi più spende, meno spende".
Avendoceli, per il confort che qui manca, è saggio pensare di spenderne di più ma guardando altrove; non avendoceli (come me), meglio cercare di consolarsi come si riesce: la pelle ha un bell'aspetto, è morbida al tatto (la pelle, ma non certo la tracolla), e non riflette le luci di scena; e se la parola del Costruttore vale come un tempo, è pure prodotta in Germania, nella vecchia Europa.
Certo, per questa cifra si sta portando a casa tanta roba, ma almeno per me, "tanta roba" non è necessariamente anche "quella giusta"... ma finché sul web non c'è modo di esercitare il senso del tatto, non posso escludere che tracolle di prezzo doppio, o magari anche triplo, possano essere prodotte e/o assemblate con anche minor cura di questa.
Bottom line della recensione: l'oggetto in sé ha un suo senso, e una discreta qualità dei materiali, in relazione al suo livello di prezzo, ma se la chitarra o il basso vi piacciono "alti", guardatevi in giro e cercate qualcos'altro: non manca certo l'assortimento, al Thomann Webshop, sempre ammesso che acquistare senza l'uso del tatto sia un'opzione possibile (e gradita).
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