Hai composto un capolavoro su sei corde. Ora è giunto il momento di registrarlo… sì ma, come? Niente di più semplice!
Il metodo « classico »
Il metodo classico e il più utilizzato da sempre è la ripresa diretta, ottenuta posizionando il microfono davanti all’altoparlante (cono) dell’amplificatore (o cassa). É il metodo più diffuso ma anche il più difficile in termini di resa finale. La qualità e la timbrica del prodotto finale, infatti, dipendono molto dalla bontà della strumentazione usata: è necessario quindi utilizzare una chitarra ed un amplificatore di buona qualità. Quando lo spazio non è molto e il volume inizia ad essere un problema, è preferibile optare per un amplificatore combo a wattaggio ridotto.
Per ottenere una buona registrazione, è necessario posizionare il microfono dinamico a pochi centimetri dal cono. Per un suono brillante e medioso, va puntato al centro del cono, mentre per smussare gli alti e ottenere un suono più carico di bassi è sufficiente spostarlo un po’ dall’asse e dal centro del cono ed inclinarlo leggermente. Un buon compromesso prevede il posizionamento del microfono rivolto verso il cono ma spostato orizzontalmente verso il bordo dell’altoparlante. I microfoni dinamici vengono usati in questo contesto per la loro capacità di tollerare un alto segnale d’ingresso. Tra i più usati citiamo Shure SM57, Sennheiser MD-421, Sennheiser E906, Beyer M88-TG, the t.bone MB75 e il Superlux PRA 628 MKII.
I microfoni a nastro sono, d’altro canto, costosi e molto fragili. Rispetto ai dinamici, producono un suono più rifinito, avvolgente e ricco di armoniche. La qualità morbida ottenuta sulle frequenze medie è da sempre apprezzatissima per la microfonazione degli amplificatori per chitarra. Tra i più noti citiamo il Royer R-121 e il R-122, il the t.bone RM700 e il Coles 4038 Studio Ribbon.
Se l’acustica della stanza lo permette, l’uso di un microfono a condensatore posizionato a qualche metro dall’ampli permette di ottenere un suono naturale e carico di profondità. La maggior parte dei microfoni a condensatore è provvista di un attenuatore passivo (o “pad”) che diminuisce il livello di guadagno in entrata, permettendo di ottenere un suono più nitido e pulito. Una scelta di microfoni a condensatore a diaframma largo è disponibile cliccando qui.
Ricorda che queste sono solamente linee guida: sentiti libero di sperimentare per sentire con le tue orecchie le differenze di carattere, timbrica e intensità. Una delle soluzioni che ti consigliamo è l’abbinamento tra microfono a nastro/dinamico e microfono a condensatore per ottenere il meglio da entrambi: suono potente, morbido, ma al tempo stesso definito e diretto, pur restando molto naturale e ricco di profondità.
Metodi alternativi
DI Box: comunemente usata dai bassisti, la DI Box ha riscosso moderato successo tra i chitarristi, grazie anche ad alcune varianti che implementano la simulazione di cabinet.
Pre-amplificatori: strumento popolarissimo negli anni 80, è sostanzialmente un amplificatore senza finale di potenza. Spesso combinato con un finale a scelta, il pre-amplificatore a valvole produce sonorità molto interessanti. Esistono diversi modelli con simulazione di cassa incorporata, molto popolari per l’home recording.
Multieffetti e amp modeling: introdotto alla fine degli anni 90 dalla Line 6, il concetto di modeling implica la “riproduzione” mediante algoritmi di un dato suono o amplificatore. Spesso gli apparecchi in questione sono dotati di effetti di ogni genere, e sono molto apprezzati negli studi casalinghi e non solo.
Software di simulazione di amplificatore: I computer moderni ormai sono talmente potenti da poter eseguire plug-ins e software di simulazione davvero complessi e dai risultati molto realistici. Prodotti come l’IK Multimedia AmpliTube o il Native Instruments Guitar Rig sono solo alcuni tra i più popolari. Tra le varie opzioni, troviamo anche la possibilità di registrare una traccia DI per poterla processare con tutta calma in fase di missaggio.
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Francesco risponde:
Complimenti, consigli sintetici ma chiari e perfettamente centrati sia per le varie tecniche che per la strumenzazione d’uso. Grazie del tuo serio ed onesto impegno!!
Simon risponde:
Grazie mille per il feedback 🙂 Arriveranno ulteriori articoli come questi
Fabio risponde:
Scusa per fare un video si può attaccare uno di questi microfoni al cellulare?
Simon risponde:
Ciao, per usare lo smartphone è consigliabile acquistare microfoni nati per quello scopo. Ne trovi diversi qui: https://www.thomann.de/it/misc_accessori_apple.html
Cosimo risponde:
Mi chiedevo se per una buona resa è meglio microfono o una loud box più impulse leader per il cabinet?
Simon risponde:
Dipende dal risultato che vuoi ottenere – molti cabinet in formato IR acquistabili sul web sono già trattati e la scelta (tra cabinet stessi e configurazioni di microfoni) è vasta. Con un microfono davanti al tuo cabinet hai un suono soltanto, ma è il tuo.
Poi subentrano questioni quali il volume, il dove vuoi registrare eccetera!