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Le sessioni di registrazione spontanee sono spesso le migliori e le idee vincenti raramente vengono quando si è nel proprio studio casalingo o nella propria cameretta incasinata. Poter registrare i propri concerti, andare dagli amici e registrare un demo, intervistare persone, incidere on the road o solamente registrare suoni all’aperto può essere stimolante e divertente, oltre che interessante e talvolta necessario per liberarsi dallo stress della sedentarietà.
Che tu sia in viaggio, al mare, in crociera, in tour o in giro con gli amici, la possibilità di avere un setup da registrazione portatile può dare parecchie soddisfazioni. Ma di cosa hai bisogno per assemblare un pratico e conveniente setup portatile? Te lo diciamo noi 😉
Schede e interfacce audio
L’interfaccia audio o scheda audio esterna è il fulcro del tuo setup per la registrazione portatile. Permettere di collegare strumenti e/o microfoni tramite gli ingressi analogici, trasformando poi il segnale in digitale e permettendo di monitorare ciò che viene registrato grazie all’uscita per le cuffie. Queste interfacce sono disponibili in tutti i formati di collegamento (USB, FireWire e Thunderbolt). Tutto dipende dalle porte disponibili sul tuo portatile! Se vuoi utilizzare un portatile che dispone di più porte, scegli la scheda audio con la connessione dati più rapida. Per utilizzare la scheda con un iPhone o un iPad sarà necessario usare una scheda audio USB e l’accessorio Camera Connection Kit o un’interfaccia studiata per essere utilizzata con cavo lightning.
Una caratteristica da considerare con molta attenzione è l’eventuale presenza di un alimentatore di rete. Per essere totalmente indipendenti e liberi dall’energia elettrica, le schede audio bus powered (ossia alimentate dallo stesso cavo USB con le quali vengono letti e scritti i dati) sono molto pratiche. Il rovescio della medaglia è, ovviamente, l’erogazione di energia – in particolare modo per l’alimentazione phantom (voltaggio DC che va dagli 11 ai 48 volts) necessaria per i microfoni a condensatore, pre-amplificatori dalle performance di livello o per erogare una dose massiccia di volume all’uscita cuffie. Se possiedi quindi una scheda audio con alimentatore, assicurati che sia possibile utilizzarla senza alimentatore rinunciando, quindi, all’alimentazione phantom (normalmente è possibile attivare la funzione tramite uno switch).
La UR22 mkII della Steinberg è una scheda audio bus-powered che permette anche l’utilizzo dell’alimentatore. É possibile scegliere la modalità d’utilizzo tramite apposito pulsante sul retro. L’interfaccia è utilizzabile con un iPad senza necessità di utilizzare un alimentatore.
Microfono portatile
Un setup da registrazione portatile prevede, ovviamente, un buon microfono. A seconda del tipo di fonti che si vorranno registrare e al tipo di interfaccia audio utilizzata, la scelta del microfono cambia drasticamente. Se non disponiamo di un setup portatile in grado di erogare la cosiddetta phantom power scordiamoci i microfoni dall’alto consumo elettrico (attivi e a condensatore) o pre–amplificatori con parecchio guadagno d’uscita (più di 60 dB di gain). Se la priorità è , invece, fare tutto senza passare attraverso la scheda audio, è anche possibile acquistare un microfono USB: ormai tutti i produttori offrono versioni USB dei loro modelli più popolari se non addirittura modelli unici con queste funzionalità, provvisti di scheda audio integrata e possibilità, quindi, di avere anche il monitoring via cuffie integrato direttamente nel microfono. E funzionano tutti con iPad!
L’IK Multimedia iRig Studio, ad esempio, è un microfono a diaframma largo provvisto di pre-amplificatore regolabile e scheda audio integrata. Sul microfono sono presenti inoltre un’uscita per le cuffie con controllo del volume e la piena compatibilità con iPad. Per l’utilizzo con iPhone o iPad di vecchia generazione è disponibile anche un cavo a 30 pin acquistabile separatamente. Il tutto viene fornito anche con uno stand da tavolo: praticità ai massimi livelli!
Cuffie
Il modo più semplice per monitorare ciò che registriamo on the road è tramite l’utilizzo di cuffie o auricolari in–ear. Sono leggere, ingombrano poco e non richiedono alimentazione particolare. Per risparmiare spazio un paio di cuffiette In–Ear come le note e affermate Shure SE215-CL sono l’ideale e, grazie all’isolamento passivo, permettono di poter lavorare o incidere senza essere disturbati troppo dal mondo esterno.
Se hai abbastanza spazio nel tuo bagaglio e vuoi un’esperienza di ascolto e monitoring più tradizionale, puoi avvalerti di un paio di cuffie chiuse over-ear. In grado di isolare relativamente bene dal mondo esterno e fatte per essere indossate per diverse ore mantenendo una certa comodità d’uso, sono la tipologia di cuffie più vendute per tutte le applicazioni in studio. Le Sennheiser HD-380 Pro sono ripiegabili, con un ampio range di frequenze, un’ottimo isolamento dai rumori esterni e una custodia per il trasporto.
Aste e treppiedi
Per posizionare il microfono con precisione è necessario munirsi di un’asta o treppiede. Stabilità e portabilità sono al primo posto se parliamo di uno stand per la registrazione on the road e, sul mercato, c’è ben poco di meglio del classico stand a tre gambe ripiegabili.
Se non importa del peso e delle dimensioni, c’è ben poco di meglio del K & M 21070. Flessibilità, base in metallo e gambe regolabili. Considerando che solo la base pesa più di 2 kg, non ce la sentiamo di consigliare il suddetto stand a tutti i musicisti on the road: ciò non vuol dire che, per non sacrificare solidità e affidabilità, non sia saggio portarsene uno dietro per ogni evenienza. Per chi, invece, non vuole impicci non possiamo che consigliare le tipiche soluzioni DIY: cartoni di latte impilati, strutture di fortuna e quant’altro possa venire in mente per arrangiarsi nelle situazioni più disparate.
Riflettori
Le tue tracce audio suonano troppo “riverberate” quando registri in una stanza chiusa? Di tanto in tanto ti capita di catturare suoni indesiderati all’interno delle tue take? I pannelli acustici ti potrebbero aiutare: in grado di ridurre drasticamente il rimbalzo di frequenze indesiderate sulle superfici della stanza in cui stai registrando, sono altrettanto utili per bloccare le fonti sonora ai lati e dietro al microfono. Il risultato è un suono molto più pulito e nitido.
Il t.akustik Micscreen flex può essere trasportato comodamente: essendo composto di semplice struttura fonoassorbente è leggerissimo e può essere montato su qualsiasi stand per microfoni. Il Micscreen flex è uno dei prodotti più popolari, economici e pratici sul mercato.
Antivento
Registrando all’aperto il tipico ostacolo riscontrato è il… vento. E non solo! I rumori atmosferici o di sottofondo possono trasformare una buona idea in un risultato scadente e poco gradevole da ascoltare. Questo tipo di accessorio costa veramente poco ed è disponibile in svariate forme, colori e dimensioni per essere utilizzato con qualsiasi dispositivo.
La versione a “pelliccia di gatto” è particolarmente utile per combattere il vento ed è disponibile in talmente tante varianti da essere applicabile anche ai registratori portatili oltre che ai vari microfoni in commercio. E per chi ama la praticità e la versatilità, il Rycote Mini-Wind Screen 80 è un anti-vento universale adattabile ad una moltitudine di microfoni diversi.
Monitor
Ti è rimasto un po’ di spazio nel trolley? Bene: perché non includere un paio di monitor? Data la bassa uscita delle schede audio tradizionali, i monitor passivi sono fuori questione. I monitor attivi, tuttavia, hanno bisogno di alimentazione da corrente elettrica e, anche nei loro form factor più ridotti, sono abbastanza ingombranti. Per questi ed altri motivi è abbastanza inusuale che un setup portatile contenga anche dei monitor tradizionali.
Detto ciò, svariati monitor near–field di piccole dimensioni come i VL-S3 della Tascam (alti poco meno di un foglio A4!) sono di tipo passivo/attivo: cosa significa? In questi monitor il sistema di amplificazione (attivo) è installato in un solo monitor, lasciando che l’altro (passivo) funga da ‘satellite’. In questo modo il consumo di corrente si riduce ad un solo cavo d’alimentazione, situazione particolarmente utile quando si hanno poche prese di corrente a disposizione.
Registratori portatili all-in-one
I registratori portatili prodotti al giorno d’oggi hanno una qualità davvero alta, tale da permettere di poter tranquillamente rinunciare alla soluzione laptop/tablet e scheda audio. Minimizzando il setup (togliendo dall’equazione microfono, scheda audio, cavi), la praticità non può che giovarne.
Con lo Zoom H4n Pro hai a disposizione un microfono stereo con cui incidere la tua musica in MP3 e WAV e da usare, all’occorrenza, come interfaccia a cui collegare un microfono a condensatore (a patto di collegarlo lo Zoom all’alimentatore, però!). Il prodotto include svariati effetti ed un limiter integrato per ottenere risultati più che soddisfacenti senza nemmeno passare dalla DAW. Accordatore, simulazione di amplificatori e due piccoli altoparlanti integrati ti permetteranno di creare senza alcun limite. La costruzione è impeccabile e il registratore è fatto per durare e resistere alle varie intemperie riscontrate nella vita del musicista on the road.
Custodie e borse
Il trasporto sicuro della tua strumentazione è un aspetto da non sottovalutare. Avventurarsi nei boschi per una session di musica celtica o arrampicarsi su una montagna per incidere la ballata per la propria amata sono attività che possono mettere a rischio l’apparecchiatura al seguito: fortunatamente, puoi trovare sul mercato una custodia adatta a praticamente tutto ciò che abbiamo menzionato in quest’articolo.
Una delle soluzioni più pratiche per la registrazione on the road è lo zaino Thomann Producer Backpack. Con una capienza sufficiente ad ospitare un portatile da 15” e una tastiera MIDI da 25 tasti, una moltitudine di tasche aggiuntive interne ed esterne e un imbottitura adeguata per non rovinare la tua schiena dopo ore di cammino, il Producer Backpack rimane una delle scelte più azzeccate per chi ama le registrazioni in movimento.
Bundles
Ultimi ma non meno importanti: i bundles. Abbiamo creato dei convenienti pacchetti “Studio Packages” di strumentazione (come ad esempio il bundle con scheda audio, cuffie e microfono), studiati nei minimi dettagli per offrire praticità e funzionalità con poco ingombro e ad un costo decisamente vantaggioso.
Molti produttori offrono a loro volta dei ‘set’ pronti per essere utilizzati per incidere. La Steinberg UR 22 mkII USB, di cui abbiamo già parlato nell’articolo, è acquistabile singolarmente o nel cosiddetto “Recording Pack” assieme al microfono ST-H01, alle cuffie ST-H01 e ai software Cubase AI, Cubase LE e WaveLab LE.
Ora che ti sei fatto un’idea di ciò di cui hai bisogno per allestire il tuo setup da registrazione mobile e che, presumibilmente, hai scelto una location , non ci resta che augurarti buon lavoro. Fatti ispirare dall’aria aperta, dalla natura e dal mondo 😉
7 commenti
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Gouseppe risponde:
E buono per un caraoche E quando costa tutto
Simon risponde:
> Dipende a che strumento si riferisce!
carmine risponde:
Recording pack può essere utilizzato con un i pad air3? Grazie
Simon risponde:
> Sì senza problemi!
Alfredo risponde:
Ciao. Mi sono avvicinato alla home recording da poco tempo. Ho una scheda URL 22 MK II, collegata al PC con Cubase. Ho due problematiche.
La prima è che dopo mediamente un 15 minuti che utilizzo Cubase l’uscita della scheda in cuffia inizia ad emettere il brano con suoni metallici e distorti e questo indipendentemente dal brano. Ho notato che se esco dal brano , pur rimanendo in Cubase e poi lo ricarico, il problema scompare, per poi riverificarsi dopo un po’.
La seconda cosa è che se collego il piano elettrico alla scheda con jack , non lo sento in uscita se non entro in Cubase. La cosa mi sembra strana in quanto la scheda penso debba funzionare come mixer entrata/uscita per suoni analogici anche senza l’apertura di un programma musicale, o sbaglio ?
Grazie
Simon risponde:
> Ciao, il primo problema che hai è sicuramente dato dalle poche risorse del computer e dalla latenza impostata troppo bassa in relazione alla configurazione hardware: ti consiglio quindi di alzare i valori di buffer per evitare i suoni da te descritti
Per la seconda domanda è normale che sia così, in quanto le schede audio non sono mixer ma dispositivi di acquisizione e per ‘sentire’ in tempo reale ciò che inserisci nell’input è necessario attivare il monitoring della traccia/canale in questione
Alfredo risponde:
Grazie Simon. Proverò a variare i valori di buffer e ti farò sapere. Ciao.