...ho fatto tutto il percorso, dal Freeze al Superego, per arrivare al Superego Plus. e finalmente, adesso ci siamo: heaven!
una premessa che può tornare utile: Superego e Superego Plus possono entrambi fare tutto quanto il Freeze fa, per il medesimo principio che permette al Plus di fare tutto quello che il Superego-e-basta fa. quel che fa il Superego Plus, però, va ben oltre le possibilità dei due fratelli minori.
inutile sprecare caratteri e parole per descrivere i comandi aggiuntivi a parole, le foto sono ben nitide, i manuali d'uso si possono scaricare per capire se l'acquisto vale la pena... forse l'unico difetto dell'oggetto è che risulta indiscutibilmente difficile immaginare quanto utile possa essere al proprio arsenale, senza aver potuto sperimentare "in diretta" la sua "generazione" sonora in risposta al proprio tocco, al proprio strumento e al suo timbro.
aiuta piuttosto capire, avventurandosi alla ricerca della sua utilità, che il più flessibile controllo per determinare il suo "prodotto di uscita" è il controllo di tono della propria chitarra: da "tutto aperto" a "tutto chiuso", passando per ogni gradazione intermedia, Superego Plus (così come anche Superego) risponde con una vastissima gamma di timbri.
le possibilità del Superego Plus in dimensione timbrica sono tanto più ampie del Superego-e-basta, perché la presenza di un multieffetto all'interno del circuito del feedback va ben oltre le possibilità del singolo delay-con-modulazione che avevo collegato al send-return del Superego. con il Plus, ho liberato un posto sulla pedaliera, un'uscita dell'alimentatore... e posso comandare il tutto da un punto solo.
apprezzo enormemente la possibilità di operare sui pulsanti "a piede" tramite un controllo a distanza (il solito "3 pulsanti" con cavo jack TRS): il mio Superego Plus così può stare sul tavolo, e a terra finisce solo il suo controllo.
il suo punto di forza, secondo la mia interpretazione personalissima, è che a differenza di altri "synth" per chitarra in formato-pedale, questo riesce particolarmente bene a generare timbri "tenuti" (con sustain) anche partendo da intervalli complessi, non banali, senza al contempo mai scivolare nel banale scimmiottamento dei synth analogici, e senza rimuovere del tutto una parvenza di "organicità" alla chitarra che, a conti fatti, deve in qualche modo poter continuare ad essere identificabile nella sua natura (scegliendo il rapporto tra segnale dry e segnale effettato a seconda del proprio gusto, ovviamente).
remote-control, modalità di selezione automatica, l'ergonomia del (tanto semplice, quanto efficace) multieffetto inserito nel loop, che è oltretutto utilizzabile anche quando il Superego Plus è in bypass... tutto comodo, comodissimo, estremamente pratico e veloce per l'utilizzo sul palco.
cosa poter chiedere di più, visto che anche il costo è più che contenuto, rispetto alle possibilità dell'apparecchio?
un alimentatore un po' meno vetusto non sfigurerebbe (ma tanto... chi lo alimenta mai con l'alimentatore in dotazione, nel 2019? finirà alimentato in una pedaliera, o no?).
e ancora, ma qui serve veramente il genio della lampada, spazio per un ulteriore desiderio ci sarebbe: la presenza di un doppio percorso di segnale che permettesse di gestire due segnali distinti in ingresso e in uscita (stereo, o anche semplicemente dual-mono), ma sono consapevole che l'esercito di bravissimi chitarristi che popola il pianeta ha più riserve che entusiasmo sulla stereofonia applicata al proprio strumento.
fabbricazione solida, leggera, di aspetto ben più urbano del Superego... ci sta, ci sta tutto, e finalmente l'esplorazione di altri universi sonori può continuare, verso mete sconosciute, con grande divertimento e soddisfazione.