Se avete mai suonato una chitarra con ponte fisso, è matematicamente sicuro che almeno una volta nella vostra il palmo della vostra mano si sia adagiato sul ponte Tune-O-Matic. Questo ponte, inventato nel 1953, si è sostituito ai ponti in legno fino a quel momento offerti sulle chitarre. Ma cosa lo rende così popolare? Scopriamolo!
Storia
Prima dell’invenzione del Tune-O-Matic (spesso abbreviato in “TOM”), le chitarre presenti sul mercato montavano ponti in legno (spesso costruiti in un pezzo di palissandro compensato con sellette in ebano), tailpieces trapezoidali o semplici wraparound avvitati direttamente nel corpo. Sicuramente le corde rimanevano al loro posto, ma i vantaggi finivano qui: le chitarre non erano mai perfettamente intonate ed intonabili. Con il Tune-O-Matic, il chitarrista fu finalmente in grado di scegliere la distanza perfetta dalla selletta al capotasto per ogni singola corda, indipendentemente, ottenendo un intonazione perfetta.
Il ponte fu sviluppato e inventato dal presidente della Gibson Ted McCarty nel 1953 e montato per la prima su una Gibson Super 400. Successivamente, nel 1954, fu introdotto anche sulle Les Paul Custom. Fu subito chiaro che questo componente hardware non era solamente un upgrade “una-tantum”, bensì il ponte che tutte le chitarre necessitavano. Ad oggi, moltissime chitarre a ponte fisso montano un ponte di tipo Tune-O-Matic, spesso abbinato a un tailpiece per bloccare le corde.
Costruzione
Il design del Tune-O-Matic è piuttosto semplice da comprendere. La barra principale viene ancorata a due piloni, regolabili in altezza, che sono avvitati nelle relative boccole inserite nel corpo della chitarra. La barra principale ha sei sellette individuali e regolabili, con degli inviti per la corda che rispecchiano lo spessore della corda stessa. Le sellette possono essere spostate in avanti o indietro rispetto al manico, tramite l’ausilio di un cacciavite, per ottenere una perfetta intonazione.
Partendo dalla meccanica, passando per il capotasto, e arrivando alla selletta, la corda continua il suo viaggio arrivando al tailpiece (o il retro della chitarra, nel caso di un design string-through-body), che tiene le corde fermamente ancorate e al loro posto.
Grazie al suo design simmetrico, il ponte può essere montato in entrambi i sensi sui due piloni, cosa che può creare confusione. Storicamente, il ponte “Vintage” (ABR-1) ha le viti di regolazione verso il manico, mentre la versione “Moderna” (Nashville) ha le viti verso la stopbar. Non c’è una regola esatta per posizionarlo, visto che molte persone preferiscono, a prescindere, le viti verso la stopbar per potervi accedere più facilmente con il cacciavite.
Essendo costruito con leghe metalliche, il ponte presenta un curioso effetto collaterale che ha piacevolmente sorpreso Ted stesso: c’è un sostanziale cambio di suono e di quantità di sustain, visto che le corde trasmettono le vibrazioni direttamente al corpo, passando attraverso il metallo. Da allora, i chitarristi sono costantemente alla ricerca di nuove variazioni timbriche, sostituendo parti del ponte, e utilizzando altre leghe come ad esempio l’ottone, il nickel o l’alluminio.
Infine, il Tune-O-Matic dovrebbe sempre seguire la curvatura della tastiera (“radius”). Sulle chitarre Gibson, il TOM ha una curvatura di 12″ (pollici).
Modelli e varianti
Durante gli anni, Gibson ha variato più volte i propri ponti. Con il diffondersi della popolarità di questo ponte, svariate compagnie hanno iniziato a costruire ponti di tipo TOM come parti di ricambio o upgrades, offrendo al chitarrista un vastissimo catalogo tra cui scegliere.
ABR-1 (“Vintage“) (1954-1975)
Il primo ponte di tipo Tune-O-Matic, è spesso trovato su versioni “reissue” di vecchie chitarre. Grazie alla sua regolazione a rondella, l’altezza dalla parte dei cantini e dei bassi può essere regolata in pochi minuti. La versione “True Historic”, che si rifà al ponte costruito dal ’54 al ’62, non ha le sellette sigillate al ponte, quindi attenzione durante il cambio corde… le sellette potrebbero cadere nel tappeto, ed essere inghiottite nello spazio cosmo 😉 É possibile acquistare ponti in stile ABR-1 offerti da produttori quali Gibson, ABM, TonePros e Montreux.
Schaller Wide travel aka “Harmonica Bridge” (1970-1980)
Questo ponte fu commissionato alla Schaller da parte di Gibson per risolvere un problema cruciale: con la diffusione delle scalature di corda elettrica molto sottili, i ponti ABR-1 non avevano abbastanza corsa per poter intonare correttamente tutte le corde. Il ponte in questione non ha mai riscosso molta popolarità, ed è possibile trovarlo su qualche SG d’epoca. Acquistarlo come ricambio, al giorno d’oggi, è difficile. Schaller offre però una versione rivisitata, che permette di aggiustare anche la spaziatura tra le varie corde.
Nashville (“Modern“) bridge (1975-)
Quando Gibson ha spostato la produzione delle Les Paul a Nashville, si è reso indispensabile progettare un nuovo ponte. Partendo dal design dell’ABR-1, Gibson ha costruito un ponte più robusto e largo. Le differenze principali sono la maggior corsa per le sellette, i piloni più larghi e l’orientamento delle viti di regolazione delle sellette (ora che puntano verso il tailpiece). Uno dei ponti più popolari in commercio, è il ponte che attualmente quasi tutte le Gibson montano sulle proprie chitarre elettriche. La Gretsch ha poi creato una sua variante, chiamata Adjust-O-Matic, praticamente identico al modello Nashville. Altri produttori, tra i quali citiamo Gretsch, Gotoh e Schaller, offrono ponti di ricambio.
Roller bridge
Il roller bridge combina il solido design del ponte Tune-O-Matic a delle sellette rotanti. Il concetto è piuttosto semplice: se la corda si può muovere liberamente su una rotella, senza alcuna frizione, allora non c’è possibilità che la corda si rompa per via dell’attrito sulla selletta. La parte rotativa delle sellette è costruita in ottone. I ponti roller bridges sono offerti da ABM e Göldo.
Babicz Full Contact Bridge
Babicz ha portato il design del tune-o-matic ad un livello superiore, e il risultato è il full contact bridge. Guardandolo, è evidente che è stato effettuato un enorme cambiamento nel design del ponte. Le sellette sono state totalmente ridisegnate e, grazie al brevetto Babicz “eCAM”, permettono di avere pieno contatto tra la corda e il corpo della chitarra. Le sellette possono essere regolate anche in altezza.
Puoi sostituire o migliorare il tuo ponte TOM scegliendo tra una varietà di marchi che offrono questo tipo di ponte, tra cui Gibson, Gotoh, Schaller, ABM, Kluson, Göldo e TonePros. Fai attenzione alla spaziatura tra i piloni (metrico/asiatico o imperiale) e le eventuali boccole pre-installate (Nashville, boccole larghe, o ABR-1, boccole strette)
F.A.Q. & Consigli
Nashville o ABR-1? Piloni vintage o moderni?
Una delle domande più ricorrenti che riceviamo dai nostri clienti è la seguente: “Mi serve un ponte di tipo Nashville o ABR? I piloni devono essere vintage o moderni?”
I ponti Nashville, anche chiamati Tune-O-Matic moderni, hanno piloni e viti con la sezione più grossa rispetto alle versioni vintage. Se state pensando di comprare un nuovo ponte (di tipo moderno o vintage), controllate la tipologia di boccole pre-installate sulla chitarra. Esistono adattatori per installare ponti vintage su boccole moderne, così come ponti vintage con piloni moderni forniti all’acquisto. Fate attenzione a questi dettagli, per evitare problemi durante l’installazione del ponte.
Ponte con locking system?
TonePros ha installato un sistema di ancoraggio sui propri ponti. Stringendo due piccole viti a brugola (sul tailpiece) e bloccando tramite avvitamento (sul ponte) i piloni, il ponte rimarrà saldamente ancorato alla chitarra anche in assenza di corde. Inoltre, questo sistema fornisce più stabilità nell’accordatura e aumenta la quantità di vibrazioni trasmesse al corpo della chitarra.
Topwrap
Il “Topwrap” è una tecnica volta a ridurre l’angolo che si forma tra la corda e il ponte. C’è chi sostiene che riduce di molto il rischio di rottura delle corde alla selletta, altri dicono che le corde risultano più morbide da suonare e il sustain aumenta: provate da voi per capire se fa per voi. Il Topwrap è una tecnica facilmente reversibile, e consiste nel montare le corde inserendole nel tailpiece e facendole uscire ‘avvolgendo’ il tailpiece e proseguendo verso il ponte. Per far sì che le corde rimangano ben posizionate, è necessario avvitare completamente il tailpiece nella chitarra.
É scomodo regolare le viti delle sellette
Se la tua chitarra ha un ponte di tipo ABR-1, molto probabilmente la regolazione delle sellette è un operazione non proprio comodissima per te. Quando le viti sono rivolte verso il manico, è veramente difficile accedervi con il cacciavite senza fare danno. Consigliamo di girare totalmente il ponte di 180°, re-intonare le sellette e tenerlo in questo modo.
Considerazioni finali
Quando si parla di ponti fissi, è difficile non menzionare il ponte Tune-O-Matic. Estremamente riconoscibile grazie alla sua onnipresenza su moltissime chitarre in commercio, questo piccolo pezzo di metallo ha risolto la vita ad un sacco di musicisti in lotta con l’intonazione del proprio strumento.
Avete un ponte di tipo Tune-O-Matic sulla vostra chitarra? Qual’è il vostro modello preferito? Raccontateci 😉
11 commenti
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Fabrizio risponde:
Sarebbe utile avere lo stesso ponte o qualcosa di simile sulle chitarre classiche e folk. Qualcuni dovrebbe realizzarlo. Bell’articolo. Grazie. Fabrizio.
Simon risponde:
Hai proprio ragione, è un ponte fenomenale 😉
Grazie del feedback!
willi81 risponde:
Ciao, ho letto con molto interesse questo articolo. Ho avuto sempre una sola chitarra elettrica Fender.. adesso mi è capitata tra le mani una chitarra che da quel che ho capito potrebbe avere una cinquantina di anni e potrebbe avere proprio un ponte del genere. Se possibile ti mando due foto magari potresti darmi qualche notizia sul ponte in questione.
Ciao e grazie.
willi81 risponde:
Ciawo, ho letto con molto interesse questo articolo. Ho avuto sempre una sola chitarra elettrica Fender.. adesso mi è capitata tra le mani una chitarra che da quel che ho capito potrebbe avere una cinquantina di anni e potrebbe avere proprio un ponte del genere. Se possibile ti mando due foto magari potresti darmi qualche notizia sul ponte in questione.
Ciao e grazie.
Simon risponde:
Ciao, allega pure il link delle foto!
Marco risponde:
Ciao nel mio tom le viti di regolazione vibrano!!! Si avverte chiaramente quando suono senza amplificatore. È normale?
Mario risponde:
Marco ho il tuo stesso problema, sto cercando di capire se c’è bisogno di sostituire il tom (credo di sì) e quali sono i requisiti di compatibilità a cui prestare attenzione per sceglierlo
Stefano Segatori risponde:
ciao esiste un ponte tune o Matic con regolazione delle delle singolarmente in altezza?
Mario risponde:
Mario e Marco anch’io ho il problema delle viti che vibrano. Ho provato a mettere uno shim sotto il manico per aumentare la pressione sul ponte e mettendo corde più spesse ma niente. In effetti il ronzio tende a sparire solo accordando un tono sopra. Resta da provare corde ancora più spesse o cambiare il ponte, pensavo a provare la tipologia con le sellette rotanti
Mario Gian risponde:
ciao Marco volevo sostituire il ponte in legno della mia Epiphone Joe Pass con un tom in ottone, ma non vorrei spostare le viti, né cambiare il sottostante ponte un legno. Quale mi proporresti? Grazie
Mario Gian risponde:
ciao Simon vorrei sostituire il ponte in legno della mia Epiphone Joe Pass con un tom in ottone, ma non vorrei spostare le viti, né cambiare il sottostante ponte un legno. Quale mi proporresti? Grazie