L’underground italiano: Prozac+

L’underground italiano: Prozac+

Il brano ‘Acida’ è tornato alla ribalta recentemente, grazie anche ad un massivo airplay in alcuni episodi della serie Netflix italiana ‘Suburra’. Ma chi sono, esattamente, i Prozac+? A circa 8 mesi di distanza dalla tragica scomparsa di Elisabetta Imelio, bassista della band, cerchiamo di rendere onore ad un’ottima band del circuito punk italiano. 


Gli esordi

Anche l’Italia ha avuto (e continua ad avere) una storia di band underground che, dopo anni di gavetta tra locali e palchi in giro per il paese, sono riuscite a raggiungere il successo e ad affermarsi nel circuito mainstream. È il caso dei Prozac+, band italiana formatasi a metà anni 90 e d’ispirazione punk-rock californiano. Questa band, oltre ad aver suonato come supporter nei concerti degli U2, ha ottenuto notorietà coniugando le sonorità del punk e le melodie pop. I loro testi, nel bene e nel male, hanno fatto parlare di loro, ma è stata la loro attitudine ribelle e la loro tenacia a farli a sfondare.

 

“Acidoacida” e il successo

Cinque album all’attivo, di cui ricordiamo i più importanti, “Acidoacida” e “3 Prozac +“: i Prozac+ sono riusciti a portare nel circuito mainstream italiano un sano ed onesto punk rock con testi in italiano, sonorità internazionali e un piglio tematico totalmente nuovo per i canoni standard italiani. I Prozac+ nascono da una costola del ‘Great Complotto‘, movimento punk di Pordenone degli anni ’80, che ha dato i natali a tanti altri artisti importanti della scena Italiana (tant’è che la storia dei Prozac+ è legata a doppio filo con quella dei ‘Tre Allegri Ragazzi Morti‘ di Davide Toffolo, amico dei componenti con i quali ha spesso collaborato).

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Energici sul palco (famose le spaccate di GM Accusani, vero e proprio showman, con l’iconica SG sempre a tracolla) ma delicati, capaci di parlare con leggerezza di argomenti complessi. Al fianco di GM Accusani, paroliere e compositore principale, Elisabetta Imelio, bassista e cantante ed Eva Poles, voce principale.

I tre si fanno le ossa nel circuito concertistico: con più di 200 concerti all’attivo ed un album, “Testa plastica“, i Prozac+ cambiano le sorti del rock italiano pubblicando, nel ’97, “Acidoacida“: il sapiente cocktail di pop, punk, testi che parlano di disagio giovanile e melodia a quintalate, il successo è assicurato. Il singolo-simbolo, estratto proprio da questo disco, è sicuramente “Acida“, il cui ritornello divenne un vero e proprio tormentone, arrivato poco dopo “Pastiglie“, estratto dal primo disco, altra grande prova di ironia musicale e intelligenza artistica.

 

Le polemiche iniziali

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Come da tradizione partenopea, con grande successo arrivarono grandi critiche: in particolare, dati i riferimenti più o meno espliciti (a partire dal nome stesso della band, il Prozac è un noto antidepressivo) alle droghe, il terzetto viene accusato di mettere in atto una promozione dell’utilizzo delle sostanze stupefacenti. La critica si appiglia soprattutto al brano “Betty Tossica“, il qual testo recita: “Ha 15 anni ma ne mostra 30/ vive nei parchi assieme ai gatti/ tutti si innamorano di Betty tossica/ un’eroinomane, la più bella che c’è”.

La band si è sempre difesa sostenendo che i loro testi “non fanno altro che mostrare un approccio laico e non moralista al disagio giovanile”. Seppur con critiche di minor portata scandalistica, anche il fronte “true punk” si fece sentire, sostenendo che i Prozac+ stessero svilendo il punk, trasformandolo in pop commerciale a fronte di una melodia fin troppo radiofonica. Il chitarrista e compositore della band, Gian Maria Accusani, rispose che “anche i pezzi del punk californiano a cui ci ispiriamo erano delle canzoni con melodie anni ’60, ma suonate più dure”

 

Il terzo album e il mercato internazionale

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I tre punk di Pordenone offrono una formula particolare: da un lato accontentano i cultori del punk di stampo ’77 alla Sex Pistols, dall’altro si rivolgono a chi ama le melodiemainstream“. Il successo di “Acidoacida” (160.000 copie) e del noto omonimo singolo sono un traguardo più unico che raro per una band nata nel circuito underground.

Il terzo disco, “3Prozac+“, segna una svolta internazionale: viene realizzata una versione per il mercato estero con i brani cantati in lingua inglese. Il successo, purtroppo, non eguaglia i risultati di “Acidoacida” e anche in patria il disco non riesce a bissare il successo avuto precedentemente dalla band friulana, nonostante uno zoccolo sempre più numeroso di fan supporti i tre con gran foga durante le loro esibizioni dal vivo.

 

La maturazione – “Miodio” e “Gioia nera”

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Il successivo album “Miodio”, uscito nel 2002, segna un nuovo step d’evoluzione della band: i tre di Pordenone cambiano gusto melodico ed arrangiamenti, seppur rimanendo saldamente nell’ambito del poppunk. I testi confermano l’ironia che li aveva distinti nei primi lavori, mantenendo comunque la volontà di raccontare in musica il malessere esistenziale giovanile. Nonostante il calo di vendite rispetto al lavoro precedente (ad oggi il disco più popolare della band), la band promuove il lavoro con un tour nazionale, al quale segue, nel 2004, il loro quinto ed ultimo lavoro “Gioia nera“.

 

La band oggi – scioglimento e progetti paralleli

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La band non si scioglie ufficialmente ma, con un’ultima esibizione nel 2007 dopo la pubblicazione della raccolta “The Best Platinum Collection“, sancisce la fine simbolica della band. Ci vorranno più di 10 anni per riascoltare la formazione al completo: nel 2018, la band annuncia una “reunion” per sole due date, a Milano e a Treviso, in occasione del ventesimo anniversario dall’uscita di “Acidoacida“.

Parallelamente, la Imelio e GM Accusani formano i Sick Tamburo nel 2007, con i quali riproporranno sonorità simili ai Prozac+ ma con una leggera flessione verso l’alternative rock. Eva Poles, invece, si unirà al progetto Rezophonic, intraprendendo anche una carriera solista.

 

“La fine della chemio”

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La fine della chemio” dei Sick Tamburo, datato 25 maggio 2017, è parte di un’iniziativa di beneficenza realizzata in collaborazione con Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti, Jovanotti,  Manuel Agnelli, Meg, Elisa, Lo Stato Sociale e molti altri artisti. Il brano è stato scritto da Gian Maria Accusani per la compagna Elisabetta (bassista dei Prozac+), dopo aver saputo della tragica diagnosi sulla malattia che la affliggeva. Scopo del progetto è stata la sensibilizzazione al tema, dando conforto alle persone malate, aiutandole ad affrontare il decorso della malattia stessa. Il ricavato delle vendite è stato devoluto in beneficienza a contributo della lotta contro il cancro.

Purtroppo Elisabetta Imelio, voce secondaria e bassista della band, si è spenta nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo del 2020 a soli 44 anni. Elisabetta ha combattuto per anni contro il cancro ma, purtroppo, alla fine non ce l’ha fatta, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di migliaia di fan e musicisti italiani.

 

Conclusione

La storia di questa band ricalca quella di tante altre dell’epoca, fatta di determinazione e tanta musica suonata su palchi veri, con strumenti veri e sacrifici veri: tutti aspetti che oggi appaiono marginali,  in un’industria musicale in cerca esclusivamente di immagine e trend. I Prozac + rimarranno senza alcun dubbio nella storia della musica underground italiana e non solo.


Articolo scritto da Elena P.


Conoscete i Prozac+ o i Sick Tamburo? Fatecelo sapere con un commento!

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

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