Oggi parleremo di una delle cantanti italiane più rispettate ed apprezzate del nostro panorama musicale. Con più di 60 anni di carriera alle spalle, l’eclettica artista romana dai capelli rosso fuoco ha conquistato il suo pubblico non solo per la sua voce profonda e magnetica, ma anche e soprattutto per il suo animo artistico risoluto e coerente, vero e cristallino. Fiorella Mannoia è ciò che canta: «Non riuscirei mai a cantare un concetto che non mi rappresenta». In questo articolo abbiamo voluto ripercorrere alcune delle tappe più importanti della sua carriera, allegando anche qualche indimenticabile brano! ? Buona lettura!
Gli esordi
Fiorella Mannoia nasce a Roma il 4 aprile del 1954 ed inizia la sua carriera all’età di appena 14 anni debuttando al Festival di Castrocaro nel 1968, con il brano “Un bimbo sul leone” di Gino Santercole. Benché non si tramutò in una vittoria, la sua partecipazione lasciò il segno: il suo timbro vocale particolare e le sue personali reinterpretazioni di pezzi di grandi artisti non passarono inosservati, e ben presto la Mannoia ottenne un contratto discografico con la Carisch, etichetta che nell’arco di due anni le farà incidere i primi 45 giri. Il primo, “Ho saputo che partivi/Le ciliegie” del 1968, spiana la strada ai due che seguiranno l’anno successivo: “Gente qua gente là/Occhi negli occhi” e “Mi piace quel ragazzo lì”.
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Gli anni ’70
Gli anni ’70 saranno per la Mannoia anni di cambiamento: conosce il produttore e compositore Memmo Foresi, il quale le fa firmare con l’etichetta It, sfornando singoli a ritmo costante. Nel ‘74, per RCA, pubblica il 45 giri ”Ninna nanna/Rose”: un brano, per l’epoca, piuttosto controverso, che viene persino censurato per la frase “non ti posso dire lui che se ne fa della tua verginità“, termine successivamente sostituito con “ingenuità”.
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È il 1971 e presenta il momento tanto atteso: la partecipazione al Festival di Sanremo. Fiorella Mannoia debutterà con il brano “Caffè nero bollente”, che si contraddistinguerà per il suo significato audace e provocatorio. Salirà sull’Ariston per ben altre 5 volte, in due delle quali riuscirà ad aggiudicarsi il Premio della Critica, come accaduto ad esempio durante la 37º edizione con il brano “Quello che le donne non dicono”. Il pezzo, inizialmente destinato a Fiordaliso e scritto da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavo (autori con i quali in seguito la Mannoia avvierà una lunga e fortunata collaborazione), diverrà nel tempo la canzone più popolare del suo vasto repertorio.
Sempre nel 1971 Fiorella Mannoia si esibisce in gara al Festivalbar, portando il singolo “E muoviti un po’”; il successo non è quello sperato, e ci vorranno altri tre anni per tornare alla ribalta, grazie soprattutto al brano “Torneranno gli angeli”, prodotto dal musicista Mario Lavezzi, già autore e produttore di successo per Loredana Bertè, Anna Oxa ed Ornella Vanoni.
https://youtu.be/uLh2Skfg6Dc
Le collaborazioni e i riconoscimenti
Nel 1991 esce l’album “I treni a vapore”, scritto ancora una volta da Ivano Fossati, da cui vengono estratti i singoli “I venti del cuore” e “Il cielo d’Irlanda”, entrambi scritti da Massimo Bubola. All’album partecipano in qualità di autori ancora una volta Francesco De Gregori, Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, ai quali si affianca Eugenio Finardi, che scrive “Sull’orlo”.
Nello stesso anno riceve il Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni durante la premiazione de “Vota la voce“. È la terza artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con ben sei Targhe Tenco al suo attivo, a pari merito con Ivano Fossati e Fabrizio De André, primato che la rende la cantante femminile con il maggior numero di premi vinti in questa manifestazione. Il 18 novembre 1993 viene pubblicata l’antologia “Le canzoni“, che offre tre inedite reinterpretazioni di successi risalenti al decennio precedente: “Quello che le donne non dicono”, “Sorvolando Eilat” ed un’intensa “Come si cambia”.
Nel 1994 esce l’album “Gente comune”, da cui vengono estratti i singoli “L’altra madre” (ancora di Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone) e “Crazy Boy” (scritta da Samuele Bersani e Piero Fabrizi). Il disco contiene anche due cover: “Non voglio crescere più”, versione italiana di “I Don’t Wanna Grow Up” di Tom Waits tradotta da Ruggeri, e “Il Culo del Mondo” (O cu do mundo), in duetto con lo stesso Caetano Veloso, autore originale.
Nel ’97 esce poi “Belle speranze”, album in cui la Mannoia collaborerà con autori emergenti, seguito a breve dal primo album live, intitolato “Certe piccole voci”, certificato doppio disco di platino con oltre 200.000 copie vendute. L’album comprende anche il singolo “Sally”, una delle sue più importanti e popolari interpretazioni, cover di Vasco Rossi.
https://youtu.be/cD8e53oXKmM
Gli anni 2000
Nel 2002 viene pubblicato “In tour”, doppio album live registrato insieme a Francesco De Gregori, Pino Daniele e Ron. L’album viene certificato disco di platino con oltre 160.000 copie vendute.
Nel 2003 Fiorella ritorna al cinema dopo circa trent’anni fuori dalle scene, partecipando alla commedia sentimentale diretta da Ambrogio Lo Giudice intitolata “Prima dammi un bacio”.
Il 9 gennaio 2004 viene pubblicato il singolo “Metti in circolo il tuo amore/Señor”, brano di Luciano Ligabue e, sempre nel 2004, viene pubblicato anche il DVD “Due anni di concerti“.
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Gli omaggi
Nel 2005 viene nominata Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. L’anno successivo viene pubblicato “Onda tropicale”: il disco è un omaggio alla musica popolare brasiliana e vede duettare la Mannoia con Gilberto Gil, Chico Buarque, Carlinhos Brown, Chico César, Djavan, Lenine, Jorge Benjor e Adriana Calcanhotto, oltre al già citato Milton Nascimento.
Il 21 giugno 2009, così come avverrà in seguito per i terremotati emiliani nel 2012, Fiorella partecipa in veste di madrina al concerto di beneficenza tenutosi presso lo Stadio San Siro di Milano, in favore dei terremotati de l’Aquila. In questo periodo Fiorella inizia l’attività collaborativa con la cantautrice Noemi: nella primavera del 2010 infatti, l’artista, impegnata con il tour ”Ho imparato a sognare”, chiede la partecipazione di Noemi in alcune delle tappe. Sempre nel 2010, Fiorella riceve tre Wind Music Awards: uno, ritirato insieme a Noemi per il singolo “L’amore si odia” e certificato multiplatino, l’altro per l’album “Ho imparato a sognare” e come terzo riceve il premio speciale “Arena di Verona”.
Nel 2013 esce “A te”, album-tributo a Lucio Dalla, registrato in presa diretta con l’orchestra Sesto Armonico. La cantante ha coinvolto nel progetto anche Ron, che ha cantato con lei nel brano “Felicità“, e Alessandra Amoroso, con cui ha duettato ne “La sera dei miracoli”.
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I lavori recenti
Per festeggiare i suoi 60 anni d’artista, il 27 ottobre 2014 esce l’album antologico in due dischi intitolato semplicemente “Fiorella”, in cui la Mannoia omaggia i principali artisti con cui ha collaborato nel corso degli anni, duettando con Laura Pausini, Enrico Ruggeri, Daniele Silvestri, Massimo Bubola, Adriano Celentano, Claudio Baglioni, Frankie HI-NRG, Franco Battiato, Dori Ghezzi, Tiziano Ferro, Luciano Ligabue, Renato Zero, Pino Daniele, Ivano Fossati, Niccolò Fabi, Pau dei Negrita, Giuliano Sangiorgi e Cesare Cremonini.
Degno di nota l’album uscito nel 2020, “Padroni di niente”, composto da 8 tracce, la cui nascita riguarda delle riflessioni scaturite durante il primo lockdown del 2020. il singolo “Chissà da dove arriva una canzone” anticipa il disco scritto da Ultimo e presentato a settembre.
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Questa splendida ed audace artista è stata sempre molto attiva socialmente, appoggiando le cause umanitarie più importanti; è stata inoltre premiata per aver contribuito a far conoscere in Italia la figura del leader politico Thomas Sankara e per la vicinanza al popolo e alle donne africane. Vi lascio con una sua citazione, che vale più di mille parole di considerazioni che avremmo potuto aggiungere: “Essere appassionati di qualcosa è la più grande fortuna che si possa avere…”.
Articolo scritto da Elena P.
Conoscete già Fiorella Mannoia? Fatecelo sapere con un commento!
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