Come mai alcune canzoni sono così orecchiabili?

Come mai alcune canzoni sono così orecchiabili?

Quella canzoncina che ti rimane in testa per ore, giorni o talvolta settimane. Inizia a darti sui nervi, perché non riesci a togliertela dalla testa. Dopo la 96° volta che ti torna in mente, vorresti solo cancellarla dalla tua memoria. Perché ci rimane in testa il maledetto ritornello di “Despacito” ? Cosa si nasconde dietro a queste canzoni? Complotti? Scie chimiche? Nah. Solo psico-acustica. ??


  1. Non esiste la formula esatta

Se fosse possibile definire la formula perfetta del tormentone, saresti già ricco. Purtroppo non è così. Ci sono variabili ricorrenti, studi effettuati da scienziati che menzionano determinati intervalli, la quantità di minimalismo eccetera – ma tutto ciò non è sufficiente per avere in mano le chiavi della hit perfetta.

  1. Minimalismo

Curioso ma non troppo: è la semplicità delle melodie che le rende efficaci. Stando a quanto dice il musicologo cognitivo John Asley Burgoyne, dell’università di Amsterdam, una melodia semplicissima sta alla base del successo del tormentone – non c’è da stupirsi quindi che la maggior parte delle canzoni di successo provengano dal mondo del pop e non da quello del jazz.

  1. Anche tu conosci dei tormentoni, e forse non lo sai

Tra i tormentoni più classici ci sono le canzoni per bambini o le sigle dei film. La musica per bambini è semplice da assimilare e non trova barriere nel cervello. Chi non conosce la sigla dei Flinstones o dei Pokèmon?

  1. Il parziale rimane in testa

Una volta radicato nella tua testa, il tormentone non se ne andrà facilmente. Perché? Per via dell’effetto Zeigarnik, teorizzato dallo psicologo russo Bljuma Wulfowna Zeigarnik: è più semplice per il cervello ricordare spezzoni, frammenti e canzoni non finite rispetto a brani interi. Quanti di voi ricordano il riff di Smoke On The Water? E quanti la canzone intera? Questo nel cervello si tramuta in un informazione non completa la quale, per sopperire alla incompletezza di se stessa, si auto-riproduce in loop. Ed ecco il tormentone!

  1. I tormentoni te li porti a casa

Nella maggior parte dei casi i tormentoni vengono associati a situazioni, emozioni o esperienze particolari. E quando le sensazioni riaffiorano, tornano anche i tormentoni. La festa di laurea, un evento importante: la colonna sonora di questi avvenimenti ti accompagnerà per sempre ogni volta che ti capiterà di ripensarvi.

  1. Non ti preoccupare, non sei solo

É interessante notare come i tormentoni ‘colpiscano’ un nutrito numero di persone che hanno condiviso un’esperienza o un momento particolare. Non c’è da stupirsi: la maggior parte dei tormentoni sono associati a feste, serate con gli amici e vacanze, e molti dei componenti del gruppo ricorderanno quella particolare canzone.

  1. Come me ne libero?

Un metodo è masticare una gomma, generando un suono basso costante (hum) e influenzando la memoria acustica a breve termine del cervello. Addio tormentoni!

  1. Pensare aiuta

É utile dare al cervello qualcosa su cui concentrarsi. Un puzzle, ad esempio. Il tormentone attecchisce quando il cervello non ha molto carico di lavoro (lavoro monotono, guida rilassata). Più terrai il cervello occupato più bloccherai l’invasione dei fastidiosissimi tormentoni.


Quali sono i tormentoni che più vi sono rimasti in testa? Fatecelo sapere con un commento!  ?✍

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

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