Buoni propositi musicali per il 2017

Buoni propositi musicali per il 2017

Questo Natale mi è piaciuto. Mi è piaciuto molto, e non vedevo l’ora di celebrare l’anno nuovo. Come ogni primo giorno dell’anno è giusto chiedersi quali sono i propri personali obiettivi e buoni propositi per questo enigmatico 2017. Che riusciate a raggiungere i vostri obiettivi o realizzare i propri sogni o meno, non posso darvi certezza alcuna. Ma posso dirvi che la musica è una costante nella vita di tutti i musicisti, e tramite questi 10 propositi ho cercato di rappresentare al meglio ciò che penso di questo nuovo e fantastico inizio. 


1. C’è sempre tempo per rifinire la tua tecnica

La routine è sempre negativa, anche quando si tratta di suonare uno strumento. Se hai delle lacune o dei modi di suonare non corretti, sei sempre in tempo per correggerli attraverso metodi o DVD didattici: il rischio è portarseli dietro tutta la vita, come le cattive abitudini nella guida. Poniti degli obiettivi e cerca di uscire dalla tua comfort zone allargando i tuoi orizzonti, che male non ti può fare.

2. Pulizia costante

Quante volte ti è successo? Una serie di concerti, tasso alcolico troppo alto per pensarci e stanchezza che ti pervade e ti impedisce di prenderti cura dei tuoi strumenti. E poi, improvvisamente, due mesi dopo prendi la chitarra e la trovi in condizioni pietose. Cerca di dare una pulita dopo ogni concerto o prova per prolungare la vita dello strumento, delle corde e della tua igiene 😉

3. Cambia le corde più spesso

Spesso i membri della tua band si chiedono come mai sei sempre fuori tono o con la chitarra scordata. Come biasimarli, se tieni le corde sulla chitarra per 6 mesi senza mai cambiarle… Le corde vanno cambiate con regolarità anche per evitare danni e solchi ai tasti. Le tue dita, il tuo bassista e il tuo pianista ti ringrazieranno alla grande.

4. La puntualità è la madre di ogni virtù

Vuoi ottimizzare le tue prove, ottenere più risultati e imparare più canzoni in meno tempo? Inizia con l’arrivare in tempo all’appuntamento con gli altri e convinci gli altri a fare lo stesso. Partire col piede giusto da una carica diversa alla giornata. Arrivare in anticipo poi ti permette di non sprecare tempo prezioso dedicando i minuti extra all’accordatura, sistemazione dei pedali, dell’amplificatore e riscaldamento della voce.

5. Siate affamati di curiosità 

Hai un tuo setup e un tuo suono da anni. Sei convinto che sia il top del top. Ma rimanere fossilizzati non è mai una buona cosa: rimettiti in gioco e cerca di apportare sempre cambiamenti e miglioramenti al tuo sound, al tuo setup e al tuo stile esecutivo. La sperimentazione è direttamente correlata alla creatività e ti ispira come pochissime altre cose nella vita, quindi inizia a variare i settaggi degli effetti, usa accordature diverse e mettiti alla prova. 

6. La tolleranza è vitale

Non esiste musica buona o cattiva, esiste semplicemente musica suonata bene e musica suonata male. É importante andare oltre il proprio naso (o le proprie orecchie) e darsi una chance di ascoltare anche altri generi oltre a quello prediletto, senza giudicare in malo modo le persone per gusti fortemente diversi dai nostri. Inoltre ascoltando generi diversi avrai anche l’ispirazione giusta per apportare elementi creativi nuovi al tuo stile esecutivo.

7. Sii uno showman

Se sei a un livello tale da avere un addetto alle luci, allora sei già ad un ottimo livello. Ricordati però che la performance non è data solamente da ciò che fanno gli addetti alla “regia”, ma anche da come tu intrattieni il tuo pubblico. Preparati qualche simpatico siparietto, improvvisa qualcosa e cerca di avere un contatto visivo. Sii preparato e stampati la scaletta per non fare una figura poco professionale. Nel caso in cui tu voglia fare da te per l’illuminazione, cerca di pianificare bene tutto per evitare disastri dell’ultimo minuto.

8. Migliora il tuo sound

Un buon obiettivo per l’anno venturo è migliorare il sound della tua band. Per offrire un ottimo show devi far si che il pubblico sia piacevolmente intrattenuto dalla tua musica anche a livello timbrico, senza utilizzare suoni estremi o troppo ‘fastidiosi’. Abbassa il gain, riduci la quantità di strumenti e usa l’in-ear monitoring per evitare che sul palco ci sia un rombo costante. Una volta provati i sistemi IEM non tornerai più indietro!

9. E già che ci sei… 

…considera di ri-cablare il tuo setup con un sistema wireless. Non dover temere di inciampare nei cavi è una gran cosa, sai? C’è chi preferisce il suono del cavo ma la libertà data dai sistemi wireless è veramente impagabile e, unita alla qualità dei sistemi in commercio attualmente, ti permette di poter avere un setup professionale con una spesa moderatamente ridotta. Hai già dato una letta al nostro articolo che tratta di wireless?

10. Prenditi tempo per guadagnare tempo

L’ultimo e, forse, più utile consiglio che ti possiamo dare è questo: prenditi il tuo tempo, fai le cose con calma, ragionando, per poterti costantemente migliorare e analizzare per evitare di commettere gli stesso errori, sia in ambito musicale che non. Prenditi il tempo per controllare sempre il tuo equipaggiamento, per lavorare sul tuo strumento, per scrivere testi sempre migliori, per comporre e per prenderti una birra con i tuoi amici senza mai rinunciare ai rapporti sociali.

 

Ti auguriamo un 2017 superbo, pieno di musica e successo!  ?

 

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La passione di Simon per la musica nasce molto tempo fa, fino a portarlo al diventare arrangiatore, chitarrista e autore di musica auto-prodotta, pubblicata con la sua band, gli Onyria.

2 commenti

    Ottimi consigli specialmente quelli orientati sui sistemi “wireless” siano per svincolarsi dal cavo per la chitarra/basso siano per gli “in ear monitor”.
    In caso di questa scelta mi sentirei di suggerire di portarsi comunque un cavo jack di scorta (non si sa mai a me è successo di “rimanere a piedi” per un guasto al trasmettitore ma prudentemente disponevo del cavo) e per l’ear monitor io uso solo un’auricolare (la scelta se sull’orecchio destro o sinistro va al fruitore) in quanto sulll’orecchio interessato faccio arrivare solo il suono della mia chitarra opportunamente bilanciato con il resto del sound della band percepito dall’orecchio libero.
    All’inizio si è un po’ disorientati ma poi una volta bilanciati i suoni è una goduria.

    > Certo, il cavo di scorta è un must e le interferenze FM spesso possono dare grattacapi. Ottimo il sistema proposto per l’IEM, scoperchiando un orecchio. Lo terremo a mente per il prossimo articolo!

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