Sono sempre esistite invenzioni musicali e relativi pionieri visionari i quali, attraverso la loro disciplina musicale, hanno lasciato il loro pubblico a bocca aperta. Le innovazioni tecniche hanno ripetutamente aperto nuove possibilità creative per musicisti e produttori, ed elencare ogni singola pietra miliare riempirebbe probabilmente intere enciclopedie della storia della musica. Ne abbiamo quindi selezionate nove che, secondo noi, hanno davvero dato una svolta alla musica. Buona lettura!
1. Les Paul: inventore della chitarra elettrica e pioniere della tecnologia d’incisione
Les Paul (al secolo Lester William Polsfuss) è noto in tutto il mondo per aver creato la Gibson Les Paul, una delle chitarre più iconiche del pianeta. La sua genialità però non si limita alla popolare solid body: fu pioniere anche nell’arte della registrazione in studio e della tecnologia ad esso legata. Fu uno dei primi a sperimentare con le registrazioni multi-traccia e, per quanto non fu lui a inventare la tecnica di “overdubbing”, fu di certo il primo a renderla popolare in concerto con la sua partner Mary Ford.
2. The Who: la scintilla che ispirò Jim Marshall
Jim Marshall divenne una leggenda. Il motivo è semplice: creò i popolarissimi amplificatori Marshall per chitarra e basso – tutt’oggi, il nome è uno dei più iconici e importanti dell’industria e amplificatori nero/oro con il classico logo continuano a popolare i palchi di tutto il globo. Ciò che molti non sanno è che la prima scintilla d’interesse scaturita in Jim fu da attribuire ai The Who, precisamente al chitarrista Pete Townsend. Pete voleva un sound aggressivo, distorto e soprattutto voleva VOLUME. Alla fine del ’62, Marshall lanciò sul mercato il suo “Number One”: il primissimo Marshall JTM45 mai creato. Per Townsend e i The Who produsse la testata Super 100 Head, la prima testata da 100W, oltre a un cabinet 8×12″. Il resto è leggenda.
3. L’invenzione del primo pedale Fuzz
Il sound caotico, disturbante e incredibilmente gonfio del fuzz ha definito la musica e svariati generi fin dalla sua prima apparizione. Spesso amato, a volte odiato, è quel pedale indispensabile da avere almeno una volta nella vita. Nacque come primo pedale di distorsione (prima dei pedali di distorsione ‘tradizionali’) negli anni ’60, finendo poi nell’oblio attorno agli anni ’80. Il grunge rivitalizzò l’interesse per questo effetto, e il resto come si suol dire, è storia. Ah, se non lo sapevi, il primo pedale fuzz (Maestro FZ-1) fu inventato da Gibson nel 1962!
4. George Martin produce i Beatles
La straordinaria influenza che i produttori possono avere sul sound, successo e vita di una band è personificato nella figura di George Martin in qualità di produttore dei Beatles. Il gentiluomo che stava in disparte rese i Fab Four famosi in tutto il mondo e, grazie ad album come “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, George Martin rivoluzionò l’idea di tecnologia per l’incisione e sound design, diventando al contempo arrangiatore e fonte inesauribile di idee in aggiunta al suo ruolo di produttore. Fu responsabile del passaggio ad un registratore a quattro piste e all’idea di inserire sovra-incisioni (overdubs) particolari. Se c’è da definire un quinto Beatle, è sicuramente George Martin.
5. Queen rilasciano per la prima volta un video musicale promozionale
Nel 1975 i Queen pubblicano un video musicale per promuovere la canzone Bohemian Rhapsody, scritta da Freddie Mercury. La canzone era contenuta nell’album “A Night at the Opera”. Il brano vendette più di 5 milioni di copie, diventando la prima hit numero 1 dei Queen. Il video è considerato il primo video pop/rock responsabile delle vendite e del successo del singolo. A luglio 2019 il video supera il miliardo di views su YouTube, battendo un record.
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6. Invenzione del Floyd Rose
Nel 1977 un’invenzione particolarmente rivoluzionaria sconvolse il mondo della chitarra elettrica: il ponte Floyd Rose. L’inventore, Floyd D. Rose, attivo nell’area di Seattle e chitarrista a dir poco poliedrico, disegnò il Floyd Rose per cercare di risolvere il tedioso problema dei ponti vibrato che normalmente utilizzava: il costante bisogno di accordare lo strumento dopo aver utilizzato la leva del ponte in maniera energica. Nacque così il sistema double-locking, imbracciato poi da milioni e milioni di chitarristi che lo hanno utilizzato per innovare e portare la tecnica chitarristica a livelli mai visti prima.
7. Il tapping!
Per un certo Eddie Van Halen il Floyd Rose rappresentò la ciliegina sulla torta per arricchire il suo repertorio di tecniche mirabolanti, in particolare modo una: il tapping. Il chitarrista portò questo stile esecutivo a livelli mai visti prima, sfruttando ogni trucco ne suo cilindro e rendendolo popolare. Non fu l’unico chitarrista ad avvalersi di questa tecnica, ma fu di certo quello che la rese più popolare in assoluto, grazie al brano Eruption. Da quel momento in poi, tutti i chitarristi iniziarono ad imitarlo.
8. Black Sabbath: pionieri dell’heavy metal e del doom
Heavy Metal e Doom Metal forse non esisterebbero senza i Black Sabbath. La band capitanata da Ozzy Osbourne e Tony Iommi è ritenuta fondatrice dei due generi, ed un po’ di tutti i generi “Heavy” nati negli anni ’70. Volevano fare musica che incutesse timore: l’album “Paranoid” ne è un chiaro esempio, un classico della storia del rock che riflette a pieno nelle sue sonorità il titolo che porta. Ribellione musicale, pesantezza, e atmosfere cupe.
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9. L’influenza di Frank Zappa
Probabilmente l’uomo a cui non si darà mai abbastanza credito per la sua influenza è il genio e poliedrico Frank Zappa. Probabilmente la scarsa popolarità in rapporto al suo contributo alla musica è dovuta al suo carattere volubile, alla sua artisticità innata che lo portava a starsene fuori da ciò che “il mainstream” richiedeva, creando musica a volte difficile da digerire per il grande pubblico per via della sua complessità. Egli faceva esattamente ciò che voleva, nulla più. Un maestro del crossover, capace di combinare elementi rock, influenze classiche e jazz. Poli-strumentista, cantante, produttore ed icona: Frank Zappa va assolutamente ascoltato e rispettato per ciò che ci ha donato.
Scopri altri momenti cardine della musica leggendo la prima parte – clicca qui!
Cosa ne pensi?
La prima parte dell’articolo, che puoi trovare QUI, ha riscosso molto successo. In molti ci avete suggerito cose da aggiungere alla lista e, come potete vedere, vi abbiamo ascoltato! Pensate che ci sia ancora altro da menzionare? Cos’è, per voi, un punto cardine nell’evoluzione musicale? Fatecelo sapere con un commento! 😉
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Maurizio Demartino risponde:
Ma per favore…nel 1972 “nacque” Made in Japan. L’album, anzi, certa critica quella vera, lo paragonò all’enciclopedia del rock, il migliore album dal vivo in circolazione, ONESTO (cioè senza sovraincisioni o manomissioni). Ecco, quel dicembre del 1972, con l’uscita di questo capolavoro è, forse, il momento cardine della storia della musica. Terribile non menzionarlo!