
“Ma come fanno?! È incredibile come i batteristi riescano a coordinare così tanti movimenti contemporaneamente, ad ogni arto un ritmo diverso! 🎵🥁”
Ecco che abbiamo raccolto 10 curiosità incredibili sulla batteria. 🥁
1. Chi è l’inventore del pedale per la grancassa?
Uno dei momenti chiave nella storia della batteria è stato l’invenzione del pedale della grancassa, che ha rivoluzionato il modo di suonare, permettendo di usare mani e piedi in modo indipendente.
Spesso si attribuisce questa invenzione a J.R. Olney, ma in realtà il suo nome era George R. Olney, e il suo brevetto riguardava un pedale “Overhang” (a sbalzo), un meccanismo molto diverso dal classico pedale per grancassa. Questo dispositivo, fissato alla parte superiore del tamburo, utilizzava una molla per azionare il battente, ma non ebbe successo.
Il vero sviluppo arrivò nel 1909 con William F. Ludwig, che rese il pedale pratico ed efficace, ponendo le basi per la batteria moderna. Il suo funzionamento è simile a quello del pedale dell’hi-hat: premendo la pedana, un meccanismo (catena, cinghia o trasmissione metallica) muove il battente, che colpisce la pelle della grancassa.
2. Il Ritmo Proibito
Nelle piantagioni americane, la batteria e i tamburi rivestivano un ruolo fondamentale nella cultura e nella comunicazione degli schiavi africani. Tuttavia, i padroni temevano che i ritmi dei tamburi venissero usati per trasmettere messaggi segreti e organizzare rivolte.
Per questo motivo, nel XVIII secolo, in molte colonie del Sud degli Stati Uniti vennero emanate leggi che ne vietavano l’uso, cercando di reprimere un importante mezzo di espressione e resistenza culturale. Nonostante il divieto, gli schiavi trovarono nuovi modi per mantenere viva la loro tradizione ritmica, con le mani e i piedi, influenzando profondamente la musica americana.
3. Il mistero degli hi-hat
La paternità dell’invenzione del moderno supporto per hi-hat è incerta, ma il batterista “Papa” Jo Jones fu uno dei primi a padroneggiarlo alla fine degli anni ’20. Alcuni credono che il primo supporto fu creato da Barney Walberg nel 1926, mentre altri, come “Philly” Jo Jones, attribuiscono l’invenzione a William “O’Neill” Spencer.
Prima dei moderni hi-hat, esistevano dispositivi simili, come i “Low Boys”, pedali compatti con due piatti che suonavano insieme, ma erano troppo bassi per essere suonati comodamente con le bacchette.
Con l’altezza maggiore dei nuovi supporti, i batteristi potevano finalmente suonarli come un nuovo strumento, ampliando le possibilità sonore. Questo sviluppo si inseriva nell’evoluzione della batteria moderna, che stava già prendendo forma grazie al pedale della grancassa introdotto vent’anni prima.
4. La batteria è nata per mancanza di soldi
Nel XIX secolo, i musicisti suonavano i tamburi soprattutto nelle bande di ottoni. Più tardi, nei bar, nei pub, nei bordelli e in altri locali simili. C’era molto da vedere, ma non molto da guadagnare. I compensi erano miseri e c’era poco spazio.
Era un periodo in cui il jazz era in piena espansione. Meno musicisti c’erano da pagare, più ce n’era per gli altri. Così le batterie furono raggruppate in set che potevano essere suonati da un solo batterista. E con i famosi pedali della batteria, i batteristi diventarono i polistrumentisti che conosciamo tutt’oggi.
5. Record della batteria più grande del mondo
Il rivenditore di strumenti musicali Robert Dietrich di Essen ha avuto molto tempo libero nel 2020, per via del Covid. Ne ha approfittato per stabilire un nuovo record.
Ha assemblato il tamburo più grande del mondo. Per questo tamburo sono stati utilizzati più di 1.000 pezzi. In questo modo ha battuto il precedente record di 813 tamburi e piatti.
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6. Il record mondiale per il più grande gruppo di percussionisti
Chiunque suoni in una band o in un’altra formazione sa quanto sia difficile tenere il tempo insieme. Anche coloro che suonano a tempo hanno enormi difficoltà a mantenersi sincronizzati all’inizio.
Il record per il più grande gruppo di percussionisti è di 10.045 percussionisti ed è stato raggiunto dalla Hong Kong Federation of Young Groups (China), presso l’Hong Kong Coliseum, a Hong Kong, Cina, il 29 giugno 2007.
8. Il record del batterista più veloce del mondo
Dal 16 dicembre 2021, l’australiano Pritish A R è riconosciuto come il batterista più veloce del mondo. Ha raggiunto l’impressionante velocità di 2.370 colpi al minuto e attualmente detiene il record nel Guinness dei primati. Fate i conti per scoprire quanti colpi sono al secondo. E assicuratevi che non bussi alla vostra porta a quella velocità.
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Jonathan Gorelli risponde:
Salve, grazie perché mi spinge da neo Batterista a migliorare, chiedo di ricevere info, suggerimenti e quant’altro se possibile grazie mille!
Carlo Lepori risponde:
cercate di essere sempre competitivi…
solo così si fidelizzano
i clienti….👍
maximilian risponde:
Grazie Carlo 🙂
Alessandro Di Muzio risponde:
Toman tutto perfetto 👌
maximilian risponde:
Grazie!